Black Phone: l’incubo tratto dal racconto di Joe Hill (Recensione)

Black Phone: l'incubo tratto dal racconto di Joe Hill (Recensione)

Scott Derrickson, dopo svariate esperienze in campo horror (si pensi a Hellraiser 5 e Sinister), torna nel business con un film dalle grandi pretese. Tratto dall’omonimo racconto di Joe Hill (figlio del più noto Stephen King), Black Phone è una pellicola che pretende di tornare all’horror più vivo e crudo, facendo ricorso alle performance di Ethan Hawke. Derrickson e Hawke avevano, tra l’altro, già collaborato precedentemente in Sinister, giudicato come uno dei film dell’orrore meglio riusciti degli ultimi anni. Black Phone è stato prodotto dalla Universal Pictures e dalla Blumhouse, casa di produzione cinematografica nota per aver prodotto numerosi horror prima di quest’ultimo.

Trama, cast e regia di Black Phone

Black Phone è un film del 2021, distribuito nelle sale italiane a partire dal 23 giugno 2022, diretto da Scott Derrickson (Doctor Strange, Sinister). La pellicola è l’adattamento cinematografico di The Black Phone, racconto horror scritto da Joe Hill e racchiuso nella raccolta Ghosts.

Finney Shaw è un ragazzino di 13 anni che vive in una cittadina sconvolta da una serie di rapimenti avvenuti per mano del “rapace”. Le vittime sono tutti giovani ragazzi e le sparizioni avvengono generalmente nello stesso raggio d’azione, ma nonostante ciò la polizia è ancora lontana da possibili soluzioni. Dopo aver visto sparire diversi suoi amici, la stessa sorte tocca a Finney, che si ritrova in una cantina insonorizzata in balia del rapace. Durante la sua prigionia verrà aiutato dai fantasmi dei ragazzini rapiti e uccisi prima di lui, che gli mostrano oggetti e arnesi che potrebbe utilizzare per scappare. Tutte le comunicazioni avvengono attraverso un telefono nero scollegato presente in cantina. Mentre il tempo per Finney si assottiglia sempre di più, sua sorella Gwen userà le proprie visioni per scovare la casa in cui è tenuto prigioniero. Si tratta a tutti gli effetti di una corsa contro il tempo.

Cast di Black Phone

Pezzo forte del cast di Black Phone è certamente Ethan Hawke, che in questo film interpreta l’assassino, conosciuto col nome di rapace. Si tratta della seconda collaborazione tra lui e il regista Scott Derrickson, dopo il successo di Sinister. I giovani protagonisti sono poi interpretati da Mason Thames e Madelaine McGraw, che vestono i panni di Finney e Gwen Shaw. James Ransone invece interpreta il personaggio di Max.

Black Phone: una storia di fantasmi e visioni

La struttura su cui si articola la trama di Black Phone è alquanto semplice: un ragazzino viene rapito da un sadico assassino e cercherà in tutti i modi di fuggire. Quello che rende questa storia diversa dalle altre è naturalmente l’aggiunta del paranormale. Finney infatti, grazie ad un telefono nero in cantina, riesce ad entrare in contatto con le anime dei ragazzini che prima di lui erano stati rapiti. Insieme a ciò, la sorella di Finney, Gwen, sembra essere dotata di poteri extrasensoriali, che si palesano con sogni (o incubi) che lasciano indizi su quello che è successo o quello che potrà accadere. Elementi questi che rendono tale prodotto non “già visto”.

Black Phone è un film che gioca bene le sue carte, raccontando la storia in modo lineare e lasciando spazio ad un approfondimento psicologico dei personaggi. Particolarmente apprezzabile è l’uso sapiente dei jump scare all’interno del film: pochi ma mirati. Essi non riempiono il film e quando vengono utilizzati risultano tutt’altro che scontati. Non si fa horror con lo spavento, ma con la tensione sempre crescente, con la paura che mentre il protagonista tenti di scappare, il rapitore possa fare capolino da un momento all’altro e fermare tutto. Il trucco usato per i fantasmi dei ragazzini morti è davvero impressionante e ben realizzato. Ci sono insomma tutti gli elementi per giudicare questo film un horror godibile.

Gioca a favore dello spettacolo una fotografia mirata ad evocare particolari emozioni e sensazioni nello spettatore. Riprese classiche, vengono alternate a riprese sgranate, come quelle realizzate dalle vecchie videocamere in voga negli anni ’80 (periodo in cui è ambientato il racconto). Con ciò Derrickson sembra voler strizzare l’occhio a un suo vecchio successo, cioè Sinister. L’atmosfera sempre cupa, la pioggia battente e i colori smorti rendono l’esperienza visiva davvero suggestiva.

Punti di debolezza del film sono sicuramente i dialoghi, molto spesso poco reali, e alcune scelte di sceneggiatura. Queste ultime abbassano drasticamente la verosimiglianza della pellicola, che rendono lo spettatore stranito di fronte ad alcune specifiche scene. Tutto sommato però, Black Phone è una pellicola che si difende bene, trovando spazio di diritto tra i migliori horror dell’ultimo passato recente. Derrickson conferma il suo stile, minuzioso nei dettagli e attento al climax di suspense che culmina al termine del film.

About the Author

Salvatore Di Filippo
Salvatore Di Filippo, appassionato di film e serie TV, in particolar modo del genere horror. Da sempre aggiornato su news ed eventi legati al mondo dello spettacolo.