Recensione – Shazam! Furia degli Dei: il nuovo cinecomic della DC

Ecco la recensione di Shazam! Furia degli Dei, recente cinecomic della DC prodotto e distribuito dalla Warner Bros.

Shazam! Furia degli Dei è un film del 2023 diretto da David F. Sandberg, prodotto e distribuito dalla Warner Bros. Si tratta di un cinecomic legato all’universo cinematografico della DC, che al momento vede rielaborati tutti i piani narrativi con l’introduzione di James Gunn come nuovo CEO. La durata del film è di 130 minuti, mentre i generi di Shazam! Furia degli Dei sono prettamente il fantasy e la commedia. Il cast è composto da Zachary Levi, Asher Angel, Jack Dylan Grazer, Adam Brody, Ross Butler, Meagan Good, D.J. Cotrona, Grace Caroline Currey, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Marta Milans, Cooper Andrews, Djimon Hounsou, Rachel Zegler, Derek Russo, Lucy Liu, Helen Mirren. Ecco la trama e la recensione di Shazam! Furia degli Dei, nuovo film della DC distribuito in Italia nei cinema a partire da giovedì 16 marzo 2023.

La trama di Shazam! Furia degli Dei, cinecomic con adolescenti protagonisti

La trama segue le vicende legate all’adolescente Billy Baston (Asher Angel), in grado di trasformarsi nel divertente quanto potente supereroe Shazam (Zachary Levi), alle prese con una nuova avventura. Questa volta il giovane non è solo, dal momento in cui ad affiancarlo ci sono i suoi fratelli adottivi, tutti capaci di trasformarsi in supereroi grazie alla parola magica trasmessagli da Billy attraverso un bastone magico. Oltre al protagonista Shazam, ecco dunque Capitan tutti i poteri Freddy (Adam Brody), Super Eugene (Ross Butler), Super Darla (Meagan Good), Super Pedro (D.J. Cotrona) e Super Mary (Grace Caroline Currey).

Nonostante Billy abbia ottenuto completamente i poteri degli Dei, lui e i suoi fratelli adottivi devono ancora imparare come destreggiarsi tra la vita da adolescenti e il loro alter ego di supereroi, evitando le classiche insidie familiari e scolastiche. I ragazzi, però, non avranno molto tempo per capire come riuscire a vivere al meglio due vite parallele, perché si ritroveranno ad affrontare le Figlie di Atlante, ossia Hespera, Kalypso e Anthea (rispettivamente Helen Mirren, Lucy Liu e Rachel Zegler), un trio di antiche divinità giunte sulla Terra in cerca di vendetta.

Le tre sono alla ricerca di quella magia che diverso tempo fa è stata loro rubata e che permette ai ragazzi di trasformarsi in supereroi. Le temibili sorelle hanno fatto prigioniero il Mago (Djimon Hounsou) che ha conferito i poteri ai ragazzi. Una volta rubato il bastone spezzato da un museo di Atene, le sorelle costringono il Mago a ripararlo pronunciando la parola magica. Sarà compito di Billy aka Shazam e dei suoi fratelli adottivi combatterle per salvare non solo la loro vita, ma anche tutto il mondo. Riuscirà un gruppo di adolescenti a fermare la furia delle tre e mettere in salvo il pianeta dalla totale devastazione?

La recensione di Shazam! Furia degli Dei: film standard senza nè inventiva né spirito

Shazam! Furia degli Dei è un sequel che dal primo film si distanzia per introspezione e mancanza di cuore. Nel precedente capitolo Billy riceve un dono perché di animo puro, va alla scoperta di sé stesso e lotta per il bene della sua nuova famiglia rinunciando al passato sul quale rimugina. In questo nuovo capitolo tutti i personaggi rappresentano archetipi narrativi prettamente teen, allo scopo di rendere il film maggiormente simpatico con battute continue. Freddy è preso dalla sua prima cotta liceale per Ann (Rachel Zegler), che però lo metterà in pericolo dividendo dagli altri fratelli; Pedro è a disagio in quanto vorrebbe rivelare la sua omosessualità; Mary ha superato la maggiore età e vuole rendersi utile partecipando alle spese domestiche; Darla è la piccola di casa che vede sempre le cose in modo “colorato” grazie alla sua spensieratezza. Anthea tra le tre sorelle è la più umana per sentimenti sviluppati, e dimostra la sua tenerezza nei confronti di Freddy. Invece, in questo film Billy sta per compiere 18 anni sancendo la sua naturale crescita e presa di coscienza nell’incertezza futura. Si tratta di un personaggio che ha sviluppato un attaccamento morboso nei confronti dei suoi fratelli a causa dei traumi passati. I personaggi sono delineati, ma gli espedienti narrativi con la quale la storia va avanti risultano datati, artificiosi e piuttosto banali, confezionando un film piuttosto anonimo.

Ma non solo si tratta di un film che ha ben poco da raccontare, bensì di un prodotto completamente slegato dal contesto DCEU, completamente fine a sé stesso. La forza dei cinecomics negli incassi è direttamente collegata a come un racconto è funzionale all’insieme di tutti gli altri, generando il cosiddetto “grande disegno” impostato dalla linea editoriale di una casa di produzione. Ma Shazam! Furia degli Dei dimostra di essere infarcito di elementi appartenenti alla cultura pop, citando direttamente la stessa Marvel, ad esempio. Sul finale del film compare anche un personaggio legato alla cultura delle divinità greche, ma come nel caso di Superman in Black Adam, si tratta di presenze inserite forzatamente per dare l’idea di una continuità fasulla, poiché è anche noto che con l’arrivo di James Gunn come nuovo CEO della DC alla Warner, non ci sarà posto per i personaggi protagonisti di questi confusi anni. L’aspetto più interessante insito nel film è la parodia che fa del genere supereroistico, in quanto certi stilemi vengono presi didascalicamente in giro, così come avveniva nel primo capitolo. Qui gli spostamenti interdimensionali avvengono attraverso un bagno chimico, gli eroi sono visti come un totale fiasco dai media e dalla gente comune, la rivelazione dell’identità segreta non desta preoccupazione nei genitori che, al contrario, si immedesimano nella parte. Da questo punto di vista, si tratta di un atto parodistico ben più riuscito dei film di Taika Waititi su Thor.

Tuttavia, a pagarne lo scotto sono gli atti drammatici. Shazam! Furia degli Dei è un film che non si prende mai sul serio, nemmeno nelle due scene post-credit, dove nella seconda viene fatto il verso al cattivone di turno inserendo una fragorosa risata malefica a precedere un momento comico. A causa del tono, Billy viene rappresentato come un ragazzo che sembra si stia responsabilizzando diventando anche più serio quando c’è esserlo. Dunque, così raffigurato stona con la sua controparte supereroistica, che sembra sempre fare un passo indietro per ingenuità e goffaggine. Shazam comincia a raccogliere consensi, viene visto come un leader alla fine del film e si sacrifica per la famiglia e l’umanità intera, convincendo anche il barcollante Mago della scelta da lui presa. Eppure, nonostante ciò, nella prima scena post credit il supereroe si esercita muovendosi in maniera caricaturale nel tentativo di abbattere le lattine con i fulmini sparati dalle mani. Insomma, ad ogni sviluppo corrisponde una brusca ed incomprensibile frenata, facendo apparire Shazam come una comic relief che ha ben poco da raccontare.

Shazam! Furia degli Dei è visivamente ed esteticamente piatto

Non si può non aprire una parentesi sul grande apparato produttivo che c’è dietro determinati film. Shazam! Furia degli Dei è un prodotto che esteticamente fa ben poco per celare il grosso lavoro compiuto in post produzione, con una fotografia piuttosto televisiva e piatta per scelte cromatiche e associative: mondo grigio significa momento di sconforto; mondo giallo significa ultraterreno (quello dei Dei in Grecia); standardizzare la color palette equivale a mostrare la quotidianità. L’azione è girata in maniera piuttosto convenzionale, fin troppo razionata e per lo più presentata con inquadratura statiche o che mimano i movimenti dei personaggi, omologando poi il tutto con il montaggio. L’elemento visivo più performante è l’espressione dei poteri di Anthea, in grado di spostare gli elementi presenti in scena elevando le mani e utilizzando la mente. Per il resto, ogni scontro manca di pathos e la colonna sonora è un anonima, assolutamente impercettibile. Senza intensità nelle sequenze, il film finisce ben presto nel dimenticatoio subito dopo la visione.

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Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.