Dune: il vero motivo per cui Denis Villeneuve ha scelto Timothée Chalamet per interpretare Paul Atreides

timothée chalamet dune denis villeneuve

Dune rappresenta sicuramente uno dei film di maggiore successo che potessero essere realizzati nel 2021. Il film di Denis Villeneuve ha superato ogni più rosea aspettativa e ha ottenuto un successo importantissimo durante il suo primo giorno di presentazione cinematografica in Italia, uscendo nelle sale il 16 settembre del 2021. Ciò ha dato la possibilità a migliaia di fan di rapportarsi alle bellezze di un film di grandissimo valore, che vede la film di Denis Villeneuve. Il regista e sceneggiatore canadese si confrontava con una materia certamente importante, rappresentata dal ciclo di romanzi di Dune realizzato da Frank Herbert, oltre che con l’omonima realizzazione di David Lynch, del 1984.

Eppure, il successo che il film di Villeneuve ha ottenuto sembra non avere pari e, allo stesso tempo, dimostra un’attenzione importantissima, maniacale, per una serie di atteggiamenti, riguardanti soprattutto la scelta di personaggi nel cast e non solo. La scelta più felice per il film in questione è stata quella di Timothée Chalamet, a cui è stato affidato il ruolo delicatissimo di Paul Atreides, figlio del duca Leto e giovane a metà tra una serie di caratteristiche importantissime, che nel film non mancano di essere sottolineate: da un lato il ragazzo pieno di inquietudini, dall’altro il figlio di una Bene Gesserit che controlla sogni e desideri degli umani; infine, il possibile eletto del pianeta Arrakis. Ma per quale motivo Denis Villeneuve ha scelto proprio Timothée Chalamet per l’interpretazione di questo ruolo? E’ stato il regista canadese a spiegarlo in una sua intervista.

Denis Villeneuve parla del film Dune e della scelta di Timothée Chalamet

Intervistato a proposito del film e delle sue caratteristiche, Denis Villeneuve ha avuto modo di offrire caratterizzazioni importanti e riguardanti Dune; di sicuro, molte delle scelte operate sono state inserite all’interno di una logica mediatica (tra tutte, quelle di Jason Momoa opposto a Dave Bautista), mentre altre sono state discusse a proposito del motivo per cui un determinato attore sia stato alla base della scelta del regista e sceneggiatore canadese. A proposito della scelta di Timothée Chalamet, che ha interpretato il ruolo di protagonista con la sua resa magistrale di Paul Atreides, Villeneuve ha spiegato quanto segue: “Perché è un ragazzo di oggi, ma con qualcosa di antico e di aristocratico nel prendere possesso di un personaggio, che per me è destinato a non invecchiare, nel senso che nel futuro sarà scoperto e amato da tante altre generazioni. Ho sempre pensato che fosse perfetto per rendere le conflittualità di Paul e lui ha aderito a ogni mia richiesta senza mai stancarsi.

A proposito della caratterizzazione del personaggio, inoltre, ha aggiunto: “Un personaggio segnato da molti dubbi che si troverà al centro di molti conflitti. Ho lavorato molto anche sul rapporto tra padre (Oscar Isaac) e figlio: il Duca Leto Atreides aiuta Paul ad aderire al mondo e lo protegge dalle forze del male. Ho cercato di portare nello scambio tra i due una certa poesia grazie alla presenza della madre (Rebecca Ferguson). Alcuni lettori o spettatori potranno non essere d’accordo con la mia convinzione, ma per me Dune è anche un film sui legami indissolubili di una famiglia.

Timothée Chalamet e le sue impressioni sul film Dune

Anche Timothée Chalamet ha avuto modo di parlare di quelle che sono state le sue impressioni sul film Dune, offrendo anche qualche dettaglio ulteriore a proposito della sua interpretazione di Paul Atreides. Riguardo alla trama complessa ma significativa di cui è stato protagonista, l’attore ha offerto una sua personale visione, che sottolinea perfettamente la natura del prodotto cinematografico: “Per me Dune è un film politico sul potere e la ricerca di supremazia, analizza lo spazio e il tempo della vita e di una comunità. Giudico il libro, a cui siamo stati davvero fedeli, quasi profetico di molte cose e situazioni che sono accadute e che stanno scuotendo il mondo attuale. E anche i costumi ispireranno la moda futura, ne sono certo. Il cinema, come la pittura, traduce i pensieri in immagini.

A proposito del lavoro che ha avuto modo di realizzare con la pellicola, invece, l’attore di Chiamami col tuo nome ha spiegato quanto segue: “È stata una grande avventura, che spero di proseguire. Sono un appassionato di fantascienza, prima di andare sul set avevo visto il film di David Lynch, che quando uscì fu giudicato da tanti incomprensibile, e anche il documentario Jodorowsky’s Dune, sul primo progetto che non venne mai realizzato. Ed è stato fantastico girare nel deserto e ad Abu Dhabi, ho imparato a studiare le luci e le ombre, mi sentivo come se avessi una cinepresa nella testa.

Infine, l’attore ha spiegato anche qual è stato un momento speciale vissuto sul set: “Conoscere Charlotte Rampling è stato grandioso e con Zendaya, che nel film interpreta una misteriosa donna Fremen, facevamo a gara per farci raccontare della sua incredibile carriera. Il nostro è stato davvero e ogni giorno un impegno di squadra. E mi è piaciuto che in Dune i ruoli delle attrici, madri, concubine o soldatesse, fossero importanti e significativi come quelli di noi uomini. Durante le riprese eravamo tutti alla pari, coinvolti in una sorta di setta.

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.