Festival di Cannes 2021: Nanni Moretti incanta tutti con la sua conferenza stampa

Festival di Cannes 2021: Nanni Moretti incanta tutti con la sua conferenza stampa

E’ un Nanni Moretti particolarmente in forma quello che ha avuto modo di parlare in conferenza stampa nell’ambito del Festival di Cannes 2021. La manifestazione cinematografica attrae, ogni anno, registi, attori e addetti ai lavori di tutto il mondo, intenti a presentare i propri prodotti cinematografici e a parlare di tematiche e argomenti di diverso tipo. Rompendo i canoni standardizzanti di Cannes, Nanni Moretti ha voluto parlare direttamente alla sala stampa e a tutti i presenti, offrendo non soltanto la sua visione del mondo e del cinema, ma presentando direttamente cast & crew del suo ultimo lavoro cinematografico, Tre Piani. Vale la pena considerare quali siano state le sue parole, in grado di stupire i presenti e di provocare grandissima attenzione e numerosi applausi. 

Nanni Moretti e le dichiarazioni sul suo lavoro

La conferenza stampa di Nanni Moretti è stata particolarmente incisiva non soltanto per la qualità dei suoi contenuti, ma anche per la grande loquacità che il regista italiano ha espresso, aprendo parentesi piuttosto importanti e avendo modo di discorrere di diversi temi. Le sue parole non sono mai risultate banali e hanno appassionato gli astanti, che si sono lasciati andare ad un lungo applauso al termine della conferenza. Tra coloro che erano presenti all’incontro c’era anche Eshkol Nevo, autore del romanzo a cui Nanni Moretti si è ispirato per il suo capolavoro cinematografico.

Queste le parole del regista: “Più passa il tempo e più amo fare questo lavoro, la passione non basta, ci vuole l’attenzione ai dettagli. Ma più passa il tempo e meno sono capace di spiegare il perché di certe scelte. È un libro, Tre piani, che affronta tematiche universali, la colpa, la giustizia, la responsabilità di essere genitori, le nostre scelte e le loro conseguenze. È un romanzo talmente denso per cui io non volevo protagonismi esibiti nella recitazione, nella regia, nella sceneggiatura, musica, montaggio, fotografia, scenografia e nemmeno nell’arredamento, volevo la qualità non auto-compiaciuta. Per la recitazione non volevo spontaneità (che non considero un valore) bensì l’autenticità”.

E a proposito di autenticità, Nanni Moretti ha sottolineato quanto importante sia stato il suo disinteresse nei confronti delle lusinghe di Netflix e altre realtà dello streaming: “Ho detto a Procacci (produttore del film insieme a Rai Cinema e Sacher cinema, ndr) di attendere che le sale riaprissero in pienezza. E l’ho intimato a non dirmi quanto gli stavano offrendo Amazon, Disney e Netflix, non lo voglio sapere, nascondimelo, gli ho detto. Perché per me è indispensabile la centralità della sala cinematografica, e prima ancora che come regista, attore, produttore ed esercente, io lo dico da spettatore: io non so stare senza andare a vedere al cinema i film degli altri. E per fortuna la mia curiosità resta intatta”.

Infine, anche una parentesi sul ruolo della critica nella sua carriera e nell’ambito della contemporaneità: “40 anni fa leggevo tutte le vostre critiche, anzi andavo nelle edicole notturne per prendere alle 3/4 di notte i giornali freschi di stampa, ora ho un rapporto più tranquillo per cui non le ho ancora viste, ma vi leggerò”.

Nanni Moretti e le sue parole sul film Tre Piani

Il momento particolarmente atteso, nell’ambito della conferenza stampa di Nanni Moretti, è stato quello in cui il regista italiano ha parlato del suo ultimo lavoro cinematografico, Tre Piani. Il film era particolarmente atteso, non soltanto dai fan italiani e dai conoscitori del regista, così come le parole che l’avrebbero portato a una presentazione ideale nei confronti del pubblico del Festival di Cannes.

Queste sono state le parole di Nanni Moretti sul film Tre Piani: “Come ogni mio film, anche Tre piani può considerarsi un diverso capitolo di un unico romanzo, e per quanto riguarda il ballo finale in strada, è una scena che non esiste nel libro, l’abbiamo aggiunta in sceneggiatura, ci sembrava importante questa apertura verso l’esterno. Ci siamo rinchiusi nelle nostre singole vite, nei nostri “tre piani”, ecco quel ballo per strada porta via gli inquilini di quel palazzo verso il mondo esterno, li espone agli altri, la pandemia ha smascherato una bugia a cui avevamo creduto, cioè che potessimo fare a meno degli altri, non sentirci parte di una comunità, e invece proprio nella parte finale del film c’è uno sguardo verso il futuro, verso gli altri. Ma non c’era posto per l’ironia in questo film, mi sembrava che stonasse. Io non trovo Tre piani drammatico, è certamente doloroso ma lo ritengo un inno alla vita, e questo soprattutto grazie ai personaggi femminili. Gli uomini restano testardi e ostinati convinti di stare dalla parte giusta”.

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.