I film che hanno rovinato le reputazioni di persone realmente esistite

film rovinato reputazioni

I film basati su storie vere, specie quando incentrati sulle vicende di persone reali, portano con sé la grossa responsabilità di mostrare i fatti in maniera imparziale o, quantomeno, di evitare di prendere una posizione troppo vistosa ed ostentata. Insomma, bisogna essere il più fattuali e concreti possibile per non danneggiare le reputazioni dei protagonisti o, in generale, per non distorcere la realtà in favore di uno schema narrativo eccessivamente romanzato. Per quanto la licenza poetica possa essere un fattore stimolante e, sicuramente, essenziale nella messa in scena di un’opera; permettendo a registi e sceneggiatori di plasmare le storie in modo da renderle coinvolgenti, occorre prestare sempre un’attenzione in più quando si portano sul grande schermo storie vere. In questa classifica, abbiamo voluto elencare alcuni dei film che hanno rovinato le reputazioni di persone realmente esistite.

Richard Jewell

L’opera recente di Clint Eastwood, nominata agli Oscar, Richard Jewell è stata al centro di non pochi dibattiti per il ritratto fatto nella pellicola di Kathy Scruggs; una giornalista dell’Atlanta Journal-Constitution che, per prima, ha reso pubblica la teoria per la quale l’agente dell’FBI Jewell avesse piazzato una bomba prima di scoprirla. Il film mostra Scruggs intenta ad ottenere informazioni iniziando una frequentazione con l’agente dell’FBI Tom Shaw, un personaggio ottenuto mischiando più agenti coinvolti nelle vicende reali.

L’espediente narrativo utilizzato nella pellicola ha mostrato la giornalista come una donna senza scrupoli, disposta a tutto per fare notizia. In realtà, i fatti sono andati molto diversamente e in maniera decisamente più tragica, vista la prematura morte della giornalista, nel 2001, per un’overdose. A dispetto delle polemiche, però, pare chiaro che chi guarderà il film sarà più incline verso il punto di vista di Eastwood che verso la realtà.

The Imitation Game

Al di là dell’Oscar vinto come miglior adattamento cinematografico del 2014, The Imitation Game rientra tra i film che hanno rovinato le reputazioni di persone realmente accadute. Il Biopic su Alan Turning è particolarmente ammirato per la sua accuratezza storica , ma il film non si concentra solo sulla figura di Turing. Il superiore del protagonista, il comandante Alastair Denniston viene mostrato come un uomo sgradevole, che sminuisce costantemente i tentativi di Turing di risolvere l’enigma.

Quanto riportato nella pellicola si discosta ampiamente dalle testimonianze reali su cui l’opera si basa. Sembrerebbe che, incattivire la figura di Denniston sia servito per dare pepe alla storia e non rendere la trama piatta. La famiglia di Denniston, però, non ha accettato la tesi, rilasciando un comunicato al Daily Telegraph in cui esprimeva il suo totale disappunto nei confronti della pellicola. Lo sceneggiatore Graham Moore rispose alle critiche spiegando che, quanto visto nel film, non fosse altro che la normale tensione che si genera quando si lavora sotto pressione.

Titanic

Titanic è un vero capolavoro della cinematografia contemporanea. Ciò nonostante, il film diretto da James Cameron si rivela non poco lacunoso sotto l’aspetto storico. Per rendere la trama intensa, infatti, il cineasta e gli sceneggiatori sono dovuti scendere a compromessi con la realtà dei fatti; sacrificando la reputazione di persone come il Primo Ufficiale William Murdoch. Nella pellicola, l’uomo assassina a sangue freddo due uomini durante la corsa disperata alle scialuppe di salvataggio; nel vano tentativo di mantenere l’ordine, prima di togliersi la vita a sua volta. Quando il nipote di Murdoch vide il film, denigrò profondamente le scelte del regista, non essendoci testimonianza alcuna delle gesta dell’uomo nella realtà. Come risultato, l’esecutivo di Fox, Scott Neeson, si recò personalmente dal nipote dell’ufficiale per scusarsi; mentre Cameron rilasciò le sue apologie nella versione DVD del film, definendo Murdoch un uomo onorabile.

The Social Network

L’iconico film di David Fincher, The Social Network, racconta del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg come un giovane sociopatico e profondamente arrogante, che ha creato la piattaforma che l’ha reso miliardario solo per tornare con la ragazza che l’aveva scaricato. Viste le premesse, The Social Network entra a gamba tesa nella nostra top dei film che hanno rovinato le reputazioni di persone realmente esistite. Comunque, la pellicola presenta diverse sfaccettature, permettendo allo spettatore di trarre le somme sulla figura di Zuckerberg indipendentemente da come viene ritratto. Va detto, però, che nel peggiore dei casi, si può avere l’impressione di aver a che fare con una persona avida e calcolatrice; pronta a tradire il suo migliore amico per il bene degli affari. Si tratta, insomma, di una pellicola controversa, che lo stesso Zuckerberg non avrebbe mai voluto vedere pubblicata mentre era ancora in vita.

Il caso Spotlight

Il caso Spotlight è un altro film importantissimo per la storia cinematografica contemporanea. Una pellicola che ha avuto grande impatto sull’opinione pubblica, destando profondo clamore per la sua natura d’inchiesta. Il film, che riporta le fasi cruciali dell’indagine del Boston Globe sugli abusi sessuali ai danni di minori perpetrati dai vertici cattolici della città di Boston, rientra tra le opere che hanno rovinato la reputazione di persone realmente esistite per quanto mostrato sul personaggio di Jack Dunn; persona fidata del Boston College High School. Nella pellicola, l’uomo si pone sulla difensiva riguardo le domande dei giornalisti; mentre il vero Dunn non ha mai nascosto le violenze sui minori durante i suoi interrogatori. Gli stessi Walter Robinson e Sacha Pfiffer, che lo interrogarono al tempo, hanno dichiarato che l’uomo avesse fatto tutto il possibile per porre fine agli orrori consumatisi in città.

About the Author

Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.