I film in cui Mario Martone e Toni Servillo hanno collaborato

Mario Martone e Toni Servillo film in cui hanno collaborato

Convenzionalmente si è portati a credere che Toni Servillo abbia ottenuto un grandissimo successo, nell’ambito della sua carriera, anche e soprattutto data la collaborazione con il regista Paolo Sorrentino. In realtà, l’attore che risulta essere, ad oggi, uno dei volti più rappresentativi e celebri della cinematografia italiana, ha goduto di un’altra importantissima collaborazione, con il regista napoletano Mario Martone, non soltanto in grado di realizzare grandissimi lavori dal punto di vista cinematografico, ma anche e soprattutto nel contesto teatrale, che spesso è stato protagonista anche delle sue pellicole. La mostra del cinema di Venezia ha evidenziato una curiosità piuttosto rara nel mondo del cinema, con Toni Servillo che risulta essere presente in concorso con addirittura tre film: uno dei quali è E’ stata la mano di Dio con la regia di Paolo Sorrentino, mentre un altro è Qui rido io che vede la direzione di Mario Martone. Per questo motivo, vale la pena di prendere in considerazione quali siano tutti i film in cui Mario Martone e Toni Servillo hanno collaborato nel corso della loro carriera, a dimostrazione di un sodalizio artistico certamente importantissimo per le carriere di entrambi.

Qui rido io (2021)

Partendo proprio dall’ultimo film in cui Mario Martone e Toni Servillo hanno avuto modo di collaborare, è importante prendere in considerazione tutto ciò che c’è da sapere relativamente a Qui rido io. Il film del 2021 vede, come protagonista, Toni Servillo nell’interpretazione del commediografo e attore napoletano Eduardo Scarpetta. Presentato in concorso alla 70esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film cerca di riflettere le atmosfere e gli ambienti tradizionali della Belle Epoque napoletana, soprattutto attraverso l’interpretazione di un Eduardo Scarpetta che si trova al culmine della sua carriera, oltre che in una serie di dinamiche personali di grande difficoltà, dettate dalla presenza di mogli, amanti, figli illegittimi, tra i quali spiccano soprattutto Eduardo e Peppino De Filippo, e ambizioni teatrali.

Il film riflette anche la denuncia che Gabriele D’Annunzio muove nei confronti di Eduardo Scarpetta, e decide di realizzare una parodia della sua opera La Figlia di Iorio. Girato a Napoli, il film è stato anticipato da un trailer diffuso il 9 agosto del 2021, e risulta essere in concorso per l’ottenimento del Leone d’Oro al miglior film.

Morte di un matematico napoletano (1992)

Il primo film in cui Mario Martone e Toni Servillo hanno avuto modo di collaborare è Morte di un matematico napoletano, l’esordio cinematografico per il regista e sceneggiatore cinematografico e teatrale. Il film, del 1992, è un vero e proprio emblema dell’intreccio culturale che lo stesso regista ha vissuto all’interno di una Napoli che ha voluto rappresentare come crepuscolare e particolarmente cupa, grazie alla fotografia di Luca Bigazzi. Il matematico napoletano che viene trattato all’interno della pellicola è il professor Renato Caccioppoli, insegnante di matematica pura all’università ma disilluso e e tormentato negli ultimi anni della sua vita.

Il film, che si serve anche di una portata ideologica particolarmente interessante, dettata dal legame di parentela con Bakunin e dalla presenza del Partito Comunista Italiano che imperversa all’interno degli ambienti universitari, culmina poi con l’atto del suicidio realizzato dal professore interpretato da Carlo Cecchi. Toni Servillo interpreta un ruolo secondario all’interno del film, attraverso l’interpretazione di Pietro; il prodotto cinematografico in questione è valso l’ottenimento del David di Donatello come miglior regista esordiente a Mario Martone, oltre che il Davide speciale, che risulta essere uno dei più prestigiosi premi assegnati dalla giuria, a Carlo Cecchi.

Rasoi (1993)

Terzo tra i film in cui c’è stata una collaborazione tra il regista e sceneggiatore cinematografico e teatrale Mario Martone è l’attore napoletano Toni Servillo è Rasoi, film tratto dall’omonimo spettacolo teatrale che Enzo Moscato, drammaturgo, regista e attore italiano, ha realizzato nel 1991. Moscato è presente anche all’interno della pellicola, nell’interpretazione del cantante, mentre il ruolo di protagonista è proprio affidato a Toni Servillo, che interpreta il guappo. Con una durata di 55 minuti, il film drammatico è al confine con un cortometraggio, a dimostrazione di un adattamento teatrale che risulta essere notevole e ben visibile all’interno della pellicola.

Teatro di guerra (1998)

Quarto tra i film in cui c’è stata una collaborazione tra Mario Martone e Toni Servillo è di natura prettamente storica, così come da copione che interesserà gran parte della filmografia del regista napoletano. Il film del 1998 si basa su quelle che sono le atmosfere e le dinamiche belliche che sussistono all’interno di una Sarajevo assediata. E’ in questo stesso contesto che una giovane compagnia teatrale decide di interpretare, quasi in maniera provocatoria, la tragedia Sette contro Tebe di Eschilo. Toni Servillo interpreta, all’interno del film, Il ruolo di Franco Turco, in una pellicola che riuscirà a permettere continuamente un collegamento tra le gesta compiute in termini artistici dalla compagnia teatrale degli avvenimenti bellici che devastano il mondo.

Presentato al cinquantunesimo Festival di Cannes, si tratta, secondo Morandini, del miglior film italiano degli anni ’90; il prodotto cinematografico ha ottenuto un David di Donatello per il miglior montaggio a Jacopo Quadri, oltre che una nomination per il miglior regista a Mario Martone.

Noi credevamo (2010)

Ultimo tra i film in cui c’è stata una collaborazione tra Mario Martone e Toni Servillo è Noi credevamo, del 2010. Si tratta di un sontuoso capolavoro cinematografico che riesce a riflettere, dal punto di vista prettamente artistico, tantissimi ambiti della storia, della cultura e della tradizione italiana, attraverso l’ispirazione al romanzo omonimo di Anna Banti. Il film è ambientato durante il Risorgimento, quindi ancora una volta la portata politica e ideologica si unisce a quella storica, caratterizzando un excursus certamente considerevole nella filmografia di Martone.

Toni Servillo interpreta, all’interno del film, un ruolo certamente non semplice, data la sua interpretazione di Giuseppe Mazzini nel terzo episodio o capitolo del film, Angelo. La trattazione è quella di un Mazzini abbandonato, sottoposto alle ingiurie londinesi e, soprattutto, lontano da una patria verso la quale muove ideali di revanscismo e rivoluzione. In generale, il film si arricchisce di un cast particolarmente importante, dettato dalle presenze di Luigi Lo Cascio, Renato Carpentieri, Luigi Pisani, Luca Zingaretti, Anna Bonaiuto e tanti altri ancora, a dimostrazione di un impegno certamente importantissimo da parte del regista napoletano. Le musiche, in adesione ai principi risorgimentali, sono tratte da opere di Giuseppe Verdi e Vincenzo Bellini, mentre il film, che ha ricevuto un parziale insuccesso al botteghino, è stato presentato alla 67a mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, concorrendo per il Leone d’Oro.

A proposito del film in questione, Il regista ha spiegato quanto segue: «Ho girato Noi credevamo mirando a ciò che è sotto la pelle della storia, ho cercato di cogliere il clima esistenziale vissuto da ragazzi diventati uomini e mai piegati sotto il peso di una lotta disperata, quei mazziniani antenati dei partigiani, dei movimenti degli anni ’60 e ’70, dei democratici che in Italia conoscono una storia drammaticamente altalenante, tra faticate vittorie e continue sconfitte. Giravo per Londra con la macchina fotografica alla ricerca dei luoghi vissuti dai cospiratori italiani in esilio, che avrei raccontato sullo schermo».

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.