I migliori film di Margot Robbie

I migliori film di Margot Robbie

Che si sia grandi appassionati di cinematografia o spettatori poco attenti, nel caso in Margot Robbie la differenza sembra essere sostanzialmente poca: l’attrice australiana ha fatto la storia del cinema e, nonostante una carriera che sembra promettere ancora tanto data la giovane età, i lavori cinematografici sono stati molteplici e di grandissimo valore, permettendo alla stessa di ottenere un successo planetario e di diventare uno dei volti più riconoscibili che si siano mai distinti nell’ambito del grande schermo. Ovviamente, riuscire a sottolineare quali siano i migliori ruoli che Margot Robbie ha interpretato nel corso della sua carriera non è assolutamente semplice, dal momento che la selezione va operata sulla base di una serie di opere di diverso valore. Vale la pena, pur soggettivamente e con qualche rischio, considerare quali siano i migliori film di Margot Robbie. 

The Wolf of Wall Street (2013)

Il primo tra i migliori film di Margot Robbie, nonché il prodotto cinematografico che per primo è stato in grado di offrirle una grandissima attenzione internazionale, è The Wolf of Wall Street. Il grande lavoro cinematografico e biografico di Martin Scorsese ha fatto la storia del cinema contemporaneo, grazie ad una perfetta rappresentazione – per quanto esagerata ed estremizzata in alcuni aspetti – di Jordan Belfort, broker in grado di sfruttare ogni falla finanziaria del sistema di borsa americano, al fine di arricchire se stesso e tutti i suoi collaboratori.

All’interno del film, in cui primeggia la figura di Leonardo DiCaprio, l’attrice australiana impersona il ruolo di Naomi Lapaglia, che Jordan Belfort sposerà e con la quale avrà una grande crisi matrimoniale che culminerà con la fine di un matrimonio che si aggiunge, insieme all’arresto e al carcere, a tutti gli altri fallimenti di una vita frenetica e incredibilmente caotica per il broker statunitense.

Focus – Niente è come sembra (2015)

Dopo la grande attenzione mediatica ottenuta per la sua interpretazione in The Wolf of Wall Street, Margot Robbie è stata in grado di rafforzare la sua attenzione internazionale attraverso l’interpretazione in Focus – Niente è come sembra, in cui recita al fianco di Will Smith in un prodotto da grande schermo certamente godibile e intrigante, all’interno del quale l’attenzione viene mantenuta viva fino alla fine del film stesso. Il film, scritto e diretto da Glenn Ficarra e John Requa, riflette con particolare attenzione su un modo particolare di intendere e realizzare ogni atto criminale, attraverso la cura di ogni dettaglio e – allo stesso tempo – attraverso qualsiasi tipo di illusione che possa essere messa a punto.

Da sterile ladra Jess Barrett, interpretata dall’attrice australiana, riesce a ottenere sempre più importanza, diventando incredibilmente ambita nel suo lavoro e riuscendo in colpi particolarmente decisivi, fino ad avere una relazione con Nicky Spurgeon, il protagonista del film.

Tonya (2017)

La ricostruzione dei fatti ideale e la pregevole interpretazione di Margot Robbie hanno portato Tonya ad essere uno dei film più riusciti del 2017, secondo quelle che sono state le attenzioni manifestate dal punto di vista della critica. Per la sua interpretazione di Tonya Harding nel film, l’attrice australiana è riuscita ad ottenere una candidatura al Premio Oscar, al Golden Globe, allo Screen Actors Guild e al BAFTA nella sezione miglior attrice protagonista.

L’ex pattinatrice artistica su ghiaccio e pugile statunitense è diventata nota per la sua aggressione alla pattinatrice Nancy Kerrigan, che ha portato alla nascita di uno scandalo mondiale nel 1994 che risulta essere stato perfettamente realizzato all’interno del film. Per questo motivo, si può ritenere – senza troppe ipocrisie – quella di Tonya Harding come la migliore interpretazione nella carriera dell’attrice australiana.

C’era una volta a… Hollywood (2019)

Tra le più recenti e riuscite interpretazioni di Margot Robbie c’è, di sicuro, quella che ha portato l’attrice australiana a impersonare i panni di Sharon Tate all’interno dell’ultimo lavoro cinematografico di Quentin Tarantino, C’era una volta a… Hollywood. Il regista italo-statunitense aveva sempre sognato di realizzare un lavoro che si impegnasse nel rendere giustizia alle vittime di Charles Manson e dei suoi seguici, attraverso una revisione fantasiosa e romantica della reale e tragica storia che ha macchiato di sangue le cronache hollywoodiane.

Per quanto il film sia dominato, dal punto di vista prettamente attoriale, da due mostri sacri come Leonardo DiCaprio e Brad Pitt – che ha ottenuto la statuetta come miglior attore non protagonista nel contesto degli Oscar -, Margot Robbie riesce comunque a dire la sua in modo ideale nell’ambito del prodotto cinematografico, attraverso una resa piuttosto idilliaca dell’attrice e moglie del regista franco-polacco Roman Polański. Se nella realtà Sharon Tate ha perso la vita a due sole settimane dalla gravidanza, nel film sopravvive insieme ai suoi amici, in una rivisitazione del finale che permette non soltanto di creare una splendida licenza poetica, ma anche di restituire valore e dignità a figure sociali e attoriali che troppo prematuramente hanno perso la vita e le ambizioni.

 

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.