Oscar 2022: polemica per la nomination di Il potere del cane

Oscar 2022: polemica per la nomination di Il potere del cane

Il potere del cane di Jane Campion è il film maggiormente nominato nel contesto degli Oscar 2022. Il film, con Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee, ha ottenuto ben 12 nomination nel contesto della manifestazione a premi. Queste ultime ci sono state non soltanto in categorie riguardanti premi tecnici, ma anche e soprattutto nelle principali categorie degli Oscar, che sono oggetto di interesse maggiore del pubblico e degli addetti ai lavori: miglior film, migliore regia, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista e migliore attrice non protagonista. Tuttavia, l’opinione pubblica non ha reagito benissimo all’indomani delle nomination, soprattutto per il destino del film dal punto di vista distributivo. Il prodotto cinematografico in questione, infatti, così come E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, ha conosciuto pochissimo il sapore della sala e del grande schermo, date le logiche di distribuzione previste da Netflix. La maggior parte di coloro che hanno visto il film, quindi, ha potuto osservare lo stesso direttamente sulla piattaforma di streaming.

Le polemiche per la nomination di Il potere del cane agli Oscar 2022

Il potere del cane non può essere assolutamente discusso per la sua invidiabile qualità. Jane Campion, la regista del film, non è certamente sconosciuta nel contesto degli Oscar, grazie ad un vero e proprio capolavoro come Lezioni di piano che le ha permesso di vincere un’insperata statuetta; il film in questione, accolto dalla piattaforma di streaming Netflix, è ricco di grandissima qualità sotto ogni punto di vista. Che si tratti dell’ambientazione, dei contenuti, del significato morale o anche degli attori di grande livello, tutto sembra funzionare nel migliore dei modi all’interno del film. Per questo motivo, per quanto le categorie siano particolarmente dibattute, non ci si sorprenderebbe se i premi di miglior film e migliore regia fossero assegnati al prodotto cinematografico della regista.

Tuttavia, non molti hanno gradito una tendenza dell’Academy, che ha portato a nominare e premiare anche prodotti cinematografici che, però, di cinema (in quanto industria e distribuzione) vedono ben poco. Il film non è stato quasi mai proiettato all’interno delle sale cinematografiche, se non in rari casi legati ad un meccanismo di promozione del prodotto. Netflix, infatti, sceglie solo poche sale in cui il film può essere proiettato, in modo da comportare un crescente interesse nei confronti del film ma, allo stesso tempo, una distribuzione che naturalmente non potrà essere ampia. Per questo motivo, tutti coloro che hanno visto Il potere del cane l’hanno fatto sulla piattaforma di streaming Netflix, dove il film ha ottenuto un grandissimo successo. Questo motivo si lega anche a ragioni di botteghino: fatta eccezione per Dune, che ha guadagnato grandi cifre in sala, tantissimi altri film hanno visto incassi pressoché bassissimi (soprattutto perché distribuiti poco) all’interno delle sale cinematografiche.

Le dichiarazioni di Benedict Cumberbatch sulla sua nomination come migliore attore protagonista

Nel parlare della sua nomination come migliore attore protagonista per la sua interpretazione in Il potere del cane, Benedict Cumberbatch ha ammesso di non essere al corrente a proposito della data ufficiale in cui sarebbero stati annunciati i nomi. Stando a quanto dichiarato dall’attore, infatti, avrebbe scoperto la nomination grazie a una mail di Netflix, che si complimentava per il suo lavoro.

In particolar modo, queste sono state le parole di Benedict Cumberbatch: “Penso che tutti abbiano sentito parlare delle nomination ottenute dal film, eccetto me. Il fatto è che stavo dormendo e avevo il telefono spento. La sera prima avevo visto un’email da qualcuno del team di Netflix che diceva: ‘Senti, non importa quello che succede domani, siamo così orgogliosi del vostro lavoro, è un film fantastico e la tua performance è grande’. Voglio dire, era stata una bellissima e-mail ma sono saltato in piedi e ho detto: ‘Oh, Dio, le annunciano domani!’ Ora che sono papà di tre bambini piccoli e sono da solo – mia moglie è a New York – devo vedermela con tutte quelle cose tipo prepararli per la scuola e portarli in macchina, quindi mi sono ricordato di accendere il telefono solo durante la colazione. Quando l’ho acceso e ho scoperto del risultato ottenuto del film ero con i miei figli. E’ stato un bel momento da condividere con i miei ragazzi”.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.