Mostra di Venezia 78: Ridley Scott premiato con il Cartier Glory alla carriera

Ridley Scott Cartier Glory Venezia 78, dichiarazioni del direttore Alberto Barbero

Istituito per la prima volta in occasione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il Cartier Glory risulta essere un premio destinato a registi di importantissimo valore, che hanno contribuito a determinare la storia del cinema contemporaneo attraverso strepitose e incredibilmente celebri regie. Per questo motivo, la prima edizione del premio istituito in occasione di Venezia 78, non poteva che essere destinata a un regista di grandissimo valore, che ha contribuito a determinare un cambiamento importantissimo nell’ambito della storia del cinema contemporaneo e non solo. Si tratta di Ridley Scott, celebre regista di alcuni capolavori cinematografici come Blade Runner, in grado di fare la storia del cinema attraverso le sue regie e, soprattutto, sulla base di un ideologia costantemente originale e innovativa che ha permesso di determinare il grande successo delle sue opere. Alberto Barbera, direttore della Mostra di Venezia 78, al commentato l’ottenimento del premio da parte di Ridley Scott, spiegando tutte le ragioni di una vittoria di questo tipo.

Il premio Cartier Glory consegnato a Ridley Scott in occasione di Venezia 78

Consegnato alle 21.15 del 10 settembre del 2021, il Cartier Glory risulta essere sicuramente uno dei premi più prestigiosi ottenuti in occasione della Mostra internazionale del cinema di Venezia; il premio in questione, destinato a Ridley Scott, rappresenta un omaggio e un riconoscimento importantissimo alla filmografia e alle grandissime opere del regista, in grado di fare la storia attraverso il suo cinema e sulla base di una serie di realizzazioni di grandissimo valore.

Ridley Scott ha cambiato il modo di concepire il cinema, attraverso una serie di prodotti cinematografici che non hanno pari nella storia del grande schermo e che hanno inaugurato un modo di fare cinema assolutamente unico. La grande attesa per la realizzazione del film House of Gucci, inoltre, lo pone in una posizione ancor più pregevole, trattandosi di un momento in cui il regista è molto vicino alla cultura italiana.

Le dichiarazioni di Alberto Barbera sulla vittoria di Ridley Scott

Il direttore della Mostra di Venezia 78 ha avuto modo di parlare della vittoria del Cartier Glory da parte di Ridley Scott, spiegando quali siano state le caratteristiche in grado di determinare l’ottenimento del premio in questione. In particolar modo, Barbera ha spiegato quanto segue: «[l]’approccio personale al cinema di genere, in grado di conciliare esigenze dello spettacolo, aspettative del grande pubblico e pretese dei critici, costituisce l’elemento che maggiormente caratterizza il cinema di Ridley Scott. Se anche avesse diretto un solo film, il regista inglese – che aveva esordito nel cinema a quarant’anni con I duellanti, per poi imporsi all’attenzione generale con il successo planetario di Alien – sarebbe comunque entrato di diritto nell’olimpo dei grandi cineasti del cinema contemporaneo grazie a Blade Runner, il film che ha maggiormente influenzato la fantascienza moderna facendo scuola nei decenni a venire».

E ancora, il direttore ha continuato nelle sue dichiarazioni spiegando: «In una carriera strepitosa e prolifica, che conta poco meno di trenta titoli realizzati con una frequenza impressionante, Scott ha dimostrato di poter attraversare con naturalezza i generi più disparati, innestando nuova linfa vitale in ciascuno di essi. Con Thelma & Louise è sembrato anticipare di molti anni il dibattito odierno sulla condizione femminile e l’ansia di affermazione che la contraddistingue. Con Il gladiatore ha riportato in vita un genere, il peplum, abbandonato per esaurimento alla fine degli anni Sessanta, mentre con Black Hawk Down ha imposto un nuovo, impressionante standard nel realismo partecipativo dei film di guerra. Con The Martian, poi, ha saputo contaminare con toni da commedia leggera il racconto di una situazione tipicamente distopica. Tra i suoi meriti indiscutibili, lo straordinario talento visivo e il gusto pittorico di cui ha dato prova, al servizio della creazione di sontuose immagini barocche e graficamente maestose, accompagnate da una rara e preziosa abilità nel dirigere gli attori».

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.