The Whale, Brendan Fraser parla del trattamento dell’obesità all’interno del film

The Whale Brendan Fraser parla del film e del trattamento della sua obesità

The Whale è sicuramente uno dei film maggiormente attesi nel contesto del Festival del Cinema di Venezia del 2022, la 79esima edizione della manifestazione cinematografica accoglierà, tra i film in concorso, anche il prodotto cinematografico diretto da Darren Aronofsky, che – dopo il grandissimo successo ottenuto con alcuni prodotti cinematografici come Requiem for a Dream -, torna alla regia con un prodotto sicuramente originale che tenta di rilanciare la carriera di Brendan Fraser, dopo i gravissimi problemi che hanno riguardato l’attore di La Mummia. Come in molti sanno, all’interno del film è presente anche la giovane Sadie Sink, a seguito del successo che ha riguardato l’attrice all’interno della serie televisiva Stranger Things, di cui è diventata gradualmente sempre più importante nelle vesti di coprotagonista. Proprio Brendan Fraser ha avuto modo di parlare del trattamento dell’obesità all’interno del film, in cui interpreta un uomo di più di 300 kg che cerca di riallacciare i rapporti con la sua figlia in 5 giorni.

Trama di The Whale, film presentato al Festival del Cinema di Venezia

Del film The Whale, diretto da Darren Aronofsky, si sa ben poco, dal momento che il regista e gli addetti ai lavori hanno deciso di svelare pochissimi dettagli a proposito della pellicola che verrà presentata in anteprima mondiale, in occasione del contesto del Festival del Cinema di Venezia del 2022. Il 4 settembre del 2022 rappresenta ufficialmente la data in cui sarà possibile vedere il film per la prima volta e, in virtù della possibilità di osservare il prodotto cinematografico che potrebbe essere tra i più premiati e ambiti nel 2022, si tratta sicuramente di un evento piuttosto importante.

Ciò che sicuramente si conosce a proposito del film in questione riguarda la bozza di trama pervenuta a giornalisti e addetti ai lavori, secondo la quale l’attore protagonista, Brendan Fraser, interpreta un professore solitario e ormai lontano da tutti i suoi affetti che, preda della depressione e altre problematiche, pesa ormai più di 300 kg. Nonostante questo, il professore cercherà di riallacciare quanto più possibile i rapporti con sua figlia, interpretata da Sadie Sink, in soli 5 giorni. Chiaramente, ci si aspetta sicuramente l’insieme di tutti gli elementi caratteristici propri del linguaggio cinematografico di Darren Aronofsky all’interno di una pellicola che promette sicuramente bene.

Brendan Fraser parla di come hanno trattato l’obesità all’interno del film The Whale

Brendan Fraser ha deciso di parlare del trattamento ricevuto all’interno della pellicola. Innanzitutto, il suo ritorno al cinema rappresenta più che semplicemente una buona notizia per i fan e gli addetti ai lavori nel mondo cinematografico, dal momento che l’attore, dopo aver attraversato una fase di vita particolarmente difficile, era scomparso dal panorama cinematografico e, soprattutto, era diventato irriconoscibile dal punto di vista estetico. Per quanto in molti si siano lamentati del trattamento di un Brendan Fraser sicuramente obeso, all’interno della pellicola, c’è da dire che lo stesso attore ha valutato positivamente l’esperienza sul set, definendo il trattamento ricevuto come magistrale e, soprattutto, consono a una pellicola che tenta di trattare l’obesità in maniera positiva.

Queste le parole di Brendan Fraser a tal proposito:  “Sfortunatamente, molti personaggi ritratti dai media che convivono con l’obesità vengono trattati in modo terribile: umiliati, presi in giro o semplicemente vivono nello squallore. Questo non è mai stato Charlie. L’obesità è solo una parte di ciò che Charlie è“.

L’attore ha spiegato infatti che in tantissimi film l’obesità viene vista necessariamente come un male da sconfiggere e gli obesi come dei mostri, mentre all’interno della pellicola diretta da Aronofsky non c’è riferimento a questo tipo di trattamento. Per realizzare l’uomo obeso di più di 300 kg, il regista ha deciso di servirsi quanto meno possibile degli effetti della CGI, cercando di realizzare tutto manualmente. Per fare ciò, infatti, ci si è serviti di una tuta protesica che, secondo Brendan Fraser, rappresenta un vero e proprio cimelio da inserire all’interno di un museo. Inoltre, Aronofsky ha deciso di collaborare anche con Adrien Morot, truccatore già particolarmente ambito nel mercato cinematografico e premiato anche nel contesto degli Oscar per il suo magistrale lavoro.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.