I migliori dettagli nascosti in Le Iene di Tarantino

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La filmografia di Quentin Tarantino ha dato prova, innumerevoli volte, del suo eclettismo assoluto dietro la cinepresa. I suoi, sono alcuni dei titoli più iconici dell’ultimo trentennio. Tarantino ha dato vita a veri e propri cult, segnando alcuni tra i punti più alti della cinematografia moderna. Come non ricordare, in questa sede, classici di elevatissima caratura come Pulp Fiction o anche quello oggetto del nostro articolo: Le Iene.

A trent’anni dalla sua uscita, questo film continua ad essere amato universalmente. Dato l’istrionismo di Quentin Tarantino, non risulta troppo inaspettato che il suo primo film, Le Iene, per l’appunto, sia anche uno dei più apprezzati. Spesso, del resto, gli esordi dietro la cinepresa dei migliori cineasti rappresentano lavori grezzi, veri e propri banchi di prova. Ciò nonostante, la pellicola, coi suoi soli 90 minuti, riesce a trasportare lo spettatore in una spregiudicata dimensione, nel pieno segno del dinamismo tarantiniano.

In una sola ora e mezza, Quentin Tarantino è riuscito a riassumere i baluardi su cui la sua intera cinematografia si sarebbe basata, attraverso un prodotto controverso, coraggioso e di qualità assoluta, ricco di particolari che, ovviamente, contribuiscono in maniera molto ampia alla caratura della pellicola. Sono diversi i dettagli che Tarantino ha nascosto in Le Iene e che saranno sicuramente sfuggiti ai più. Le scopriremo di seguito.

Il legame tra i personaggi

Come in ogni film di Quentin Tarantino, anche questo presenta diverse connessioni coi suoi lavori successivi. L’universo tarantiniano è qualcosa su cui appassionati e addetti ai lavori si sono soffermati molto spesso, avendo trovato similitudini velate, eppure fortissime, in grado di collegare le vicende narrate nelle varie pellicole con un filo apparentemente indissolubile. Nonostante fosse al suo debutto alla regia, Quentin Tarantino è riuscito a prevedere le sue mosse successive, costruendo la sua attitudine cinematografica su solidi asserti. Si tratta, in vero, di qualcosa di a dir poco sorprendente, pensandoci col senno di poi.

Tra i collegamenti più interessanti all’interno della pellicola citiamo quello tra Vic Vega e suo fratello Vincent, che sarebbe apparso in Pulp Fiction solo qualche tempo dopo, interpretato da un iconico John Travolta. Una connessione clamorosa, seppur abbastanza ovvia. Altro “easter egg” decisamente nascosto meglio è quello riguardante la famiglia Nash. Marvin Nash è uno dei personaggi rivelati in Le Iene e che può essere connesso a Gerald Nash, uno dei ragazzi in blu di Assassini Nati. Insieme a Seymour Scagnatti, Vic Vega e Jack Scagnatti, sempre di Natural Born Killers, c’è un altro personaggio imparentato ad altri dell’universo tarantiniano. Parliamo di Mr. White, fratello di Jimmy Dimmick di Pulp Fiction.

“Who is True Blue”?

Quentin Tarantino ha un debole per le scene d’apertura con gli attributi. Come non pensare, ora, a quella di Bastardi Senza Gloria, ad esempio, senza dubbio tra le migliori in assoluto nella storia del cinema. La conversazione tra Pumpkin e Honey Bunny in Pulp Fiction, poi, è sublime, se si pensa anche alle chiusure delle sue opere. La scena della colazione in Le Iene non è da meno. Joe, Eddie e i sei estranei, infatti, offrono una sequenza all’ultimo respiro agli spettatori, nella quale il regista si pone al centro dell’attenzione, mentre Mr. Brown prova a spiegare ai suoi nuovi colleghi il significato dietro il classico musicale di Madonna Like A Virgin.

La conversazione continua, assumendo una piega decisamente più intensa e velata. I personaggi vanno avanti a parlare di Madonna, focalizzandosi su True Blue, un brano che la popstar dedicò al marito dell’epoca, Sean Penn. Nel film, però, questa conversazione ha un significato cruciale e molto più profondo, di non facile comprensione. Gli uomini si ritroveranno, ad un certo punto, a chiedersi chi di loro sia il “vero blue”; una domanda che sarebbe tornata più tardi per scoprire chi tra loro fosse stato l’informatore della polizia che ha trasformato una rapina in un bagno di sangue senza precedenti.

Che succede ai diamanti?

Uno dei più grandi misteri sorti sin dall’inizio attorno a Le Iene di Tarantino è dove finiscano i diamanti che la squadra avrebbe dovuto rubare in un primo momento. Il fatto che la rapina non sia mai mostrata sullo schermo, così come la ricompensa da essa proveniente, infatti, ha sempre destato grossi interrogativi tra i fan. Il prodotto ha colpito sin dal primo momento gli spettatori che lo proclamarono un classico istantaneo. Ciò che, però, li attanaglia da un trentennio a questa parte è che fine abbiano fatto i diamanti di Mister Pink o se, effettivamente, White ed Eddie siano mai andati a recuperarli.

Insomma, cos’è successo alla refurtiva? Perché Joe avrebbe assunto sei uomini per un colpo che, teoricamente, nemmeno avrebbe avuto luogo? Si tratta di uno dei misteri più avvincenti nell’universo cinematografico di Quentin Tarantino e, a tutt’oggi, rimane irrisolto. Ci sono, però, dei dettagli che non sono sfuggiti ai più meticolosi e che hanno portato gli aficionados ad effettuare alcune teorie specifiche. Una di queste vorrebbe che i diamanti fossero il contenuto della valigetta di Vincent e Jules in Pulp Fiction. Sulle sorti della valigia e il suo contenuto, del resto, i fan si sono sempre interrogati e, a tutt’oggi, lo fanno.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.