Le incongruenze più grossolane nell’MCU

Marvel: annunciate le date dei prossimi film in uscita fino al 2023

Una delle principali caratteristiche che ha premiato il Marvel Cinematic Universe è stata la coerenza. Ci sono tantissime gatte da pelare quando si ha per le mani un franchise di tale portata. Particolari nascosti, dettagli facilmente dimenticabili che diventano un forte indicatore di qualità per appassionati e addetti ai lavori nel momento in cui si analizzano opere cinematografiche come l’MCU. L’universo cinematografico Marvel ha intrecciato innumerevoli archi narrativi in questi anni, riscuotendo sempre successo, grazie ad una serie di comuni denominatori in grado di rendere giustizia ai fumetti che hanno fatto la storia del panorama di riferimento e da cui le pellicole traggono ispirazione.

Osservando la diretta “concorrenza”, la Warner, si nota come, a differenza della casa di produzione del Cavaliere Oscuro, l’azienda creata da Stan Lee abbia avuto un occhio acutissimo per i riferimenti, i particolari e tutto ciò che fa maggiormente gola ad un die hard fan e lo tiene ancorato alle vicende portate su schermo. In ogni caso, quando si ha a che fare con produzioni così colossali , cadere in errore può essere davvero facile ed il franchise non è assolutamente esente da essi. In questa classifica, vi presentiamo le incongruenze più grossolane e disturbanti all’interno dell’MCU .

Il vero aspetto di Loki

Dal 2011, il personaggio di Loki, Dio dell’Inganno interpretato da Tom Hiddleston ha subito numerose metamorfosi dal punto di vista concettuale; rivelandosi poliedrico e venendo amato sempre di più dagli spettatori. Ad oggi, ogni vero fan dell’MCU conosce bene la sua storia, figlio non biologico di Odino, Gigante dei Ghiacci adottato dal Re di Asgard in tenera età. Sin dal suo ingresso nella società vichinga, Loki ha impiegato al meglio i suoi poteri per trovare un posto in quel mondo che non gli è mai completamente appartenuto.

La modifica più significativa adottata dal Dio dell’Inganno risiede proprio nel suo aspetto “umano”, quello di Hiddleston che, però, non rispecchia nemmeno lontanamente la sua forma naturale. Quando viene arrestato dalla TVA nella serie a lui dedicata, Loki non può utilizzare la sua magia a causa dei dispositivi di imprigionamento utilizzati dagli agenti. Ciò nonostante, il figlio illegittimo di Odino riesce a cambiare forma, diventando un Gigante di Ghiaccio, nonostante tecnicamente non avrebbe potuto.

Stessi attori interpretano diversi personaggi

Nella stragrande maggioranza dei casi, il lavoro di casting in Marvel è stato egregio. Gli attori scelti per determinati ruoli, interpretano i loro personaggi con infinita immedesimazione e trasporto. Si contano sulle dita di una mano le volte in cui gli accostamenti, semplicemente, non funzionavano. Uno dei principali difetti dell’MCU, in grado di generare alcune tra le incongruenze più grossolane, però, sta proprio nella scelta degli attori che, talvolta, finiscono per essere assunti per ricoprire più parti. Ne sono un esempio Chris Evans, Michael B. Jordan e Josh Brolin, già apparsi in pellicole Marvel diverse da quelle del franchise. Ci sono, poi, altri attori che hanno eseguito più ruoli proprio nell’Universo Cinematografico più in vista. Gemma Chan ne è la prova regina. Dopo aver interpretato Minn-Erva in Captain Marvel, l’attrice è tornata nelle vesti di Sersi in Eternals.

Cambio di attori per gli stessi personaggi

Stessa matrice, concetto inverso rispetto al sopracitato. Altra forte fonte di incongruenze nell’MCU è il fatto che, a diversi attori, sia stato affidato il medesimo ruolo. Quando un franchise viene protratto per così tanto tempo, cambi radicali di casting sono assolutamente prevedibili, ma in ogni caso rappresentano gravi danni all’estetica generale delle pellicole. Don Cheadle è tra i veterani del Marvel Cinematic Universe, ma la sua presenza al suo interno non è che il frutto di un rimpiazzo. Entrò nelle vesti di War Machine solo in Iron Man 2, sostituendo Terrence Howard. Nonostante sia difficile immaginare un altro War Machine oggi, la realtà originale fu concepita in maniera decisamente diversa. Un altro forte esempio del problema esposto è Mark Ruffalo, il cui Hulk è diventato iconico solo dopo aver sostituito Edward Norton a causa dei dissidi che l’attore ebbe con gli studios.

L’aspetto di Thanos

L’MCU, lo sappiamo, è la più grande operazione cinematografica mai proposta finora. Storie, eroi, cattivi, tutte le varie diramazioni e appendici. Si tratta di un universo completamente a sé stante, praticamente autosufficiente. Tra i migliori personaggi rappresentati all’interno del franchise, spicca sicuramente la figura di Thanos; l’iconico villain che spazzò via metà universo e contro cui tutti gli eroi della galassia dovettero scagliarsi nel tentativo di sconfiggerlo. Thanos spinse Iron Man al sacrificio, regalando al pubblico due pellicole mozzafiato, entrate immediatamente nella cultura pop moderna, ovviamente parliamo di Infinity War ed Endgame. Eppure, uno degli errori più grandi dell’MCU risiede proprio nel suo aspetto. Thanos debuttò sullo schermo in Guardiani della Galassia, in una colorazione ed un’estetica completamente sfalsata e, potremmo dire, poco curata rispetto alla versione definitiva con cui Josh Brolin ha presentato il suo personaggio nelle due pellicole in cui è il principale antagonista.

About the Author

Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.