Luca Guadagnino: biografia e filmografia del regista di Call Me By Your Name

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Il suo ultimo lavoro, che si intitola We Are Who We Are, è una miniserie italo-statunitense co-creata e diretta per HBO e Sky Atlantic, che racconta le vite di due ragazzi americani in una base militare statunitense a Chioggia, in Veneto. Stiamo parlando di Luca Guadagnino, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico.

Nato a Palermo nel 1971, trascorre i primi anni della sua vita in Etiopia, per poi tornare in Sicilia dove trascorre l’adolescenza. Studia lettere presso l’Università La Sapienza di Roma, presso cui si laurea con una tesi in Storia e Critica del Cinema riguardo il regista statunitense Jonathan Demme.
La sua carriera ha inizio innanzitutto con la realizzazione di documentari, agli inizi degli anni ’90, tra cui citiamo “Algerie“, presentato al Festival del cinema africano del 1996.

Filmografia e documentari di Luca Guadagnino

Di seguito è indicato tutto il numero di documentari realizzati da Luca Guadagnino:

  • Tilda Swinton: The Love Factory (2002)
  • Mundo civilizado (2003)
  • Lotus (2003)
  • Arto Lindsay Perdoa a Beleza (The Love Factory Series) (2004)
  • Cuoco contadino (2004)
  • The Love Factory #3 Pippo Delbono – Bisogna morire (2008)
  • Inconscio italiano (2011)
  • Bertolucci on Bertolucci (2013)
  • Salvatore – Shoemaker of Dreams (2020)

Nel 1997 gira anche il suo primo cortometraggio, “Qui“, presentato al festival di Taormina. Ne realizza successivamente altri cinque, tra cui Diarchia (2010), diretto dal regista Ferdinando Cito Filomarino, con cui ha avuto anche una relazione durata più di 10 anni. Di seguito la sua filmografia, comprensiva dei film approfonditi nel dettaglio.

1. The Protagonists

Il suo primo lungometraggio è The Protagonists (1999).
Con Tilda Swinton, Fabrizia Sacchi e Andrew Tiernan nel cast, il film, di genere drammatico, ma che presenta anche delle sfumature di poliziesco e thriller, racconta la storia di una troupe cinematografica italiana che si reca a Londra per la realizzazione di un documentario su un caso di omicidio che ha avuto luogo pochi anni prima, nel 1994.  Viene rielaborata e rappresentata la storia di due ragazzi dell’alta borghesia che uccidono un uomo e una cameriera di origine indiana, senza apparenti motivazioni, e vengono condannati all’ergastolo.

2. Melissa P.

Il secondo film realizzato da Luca Guadagnino è Melissa P. (2005), adattamento cinematografico del romanzo 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa Panarello.
Ambientato tra Catania e Lecce, il lungometraggio racconta la storia di Melissa, interpretata da Maria Valverde, una studentessa sedicenne siciliana, spaesata e insicura. Guadagnino racconta in questo film di quasi inizio millennio, la storia, anche piuttosto cliché, della liceale che scopre il sesso con un ragazzo che però non è quello giusto per lei. E così, resa cinica e vendicativa da due genitori assenti e relazioni con uomini con cui non scopre mai la tenerezza e l’amore, comincia ad intraprendere una serie di rapporti malsani, dei quali si confida solo col suo diario segreto.

3. Io sono l’amore

Il terzo film della filmografia di Guadagnino è Io sono l’amore (2009), la cui sceneggiatura è stata scritta insieme a Ivan Cotroneo, Barbara Alberti e Walter Fasano.
Primo film di quello che Guadagnino stesso definisce la “trilogia del desiderio“, il lungometraggio racconta, per la prima volta nella sua carriera come regista, l’amore. O meglio, sarebbe più corretto definirla come una delle sfumature che l’amore più assumere.

In questo caso si tratta di una storia nata per esigenza, tra persone dell’alta borghesia lombarda, Emma e Tancredi, che viene poi soppiantato da quello ben più passionale e autentico tra la stessa Emma e Antonio, giovane chef di bassa estrazione sociale con cui Gianluca, uno dei loro tre figli, gestisce un ristorante.
La storia tra i due coniugi è un matrimonio senza amore, e che si basa su convenzioni sociali e riti borghesi.
A subire le conseguenze che le vicissitudini di questo tradimento scaturiscono, sarà anche e soprattutto l’azienda di famiglia, vero effettivo interesse comune a tutti i componenti della famiglia, sebbene sia solo Edoardo, tra i tre figli, ad aver ereditato dal padre quell’atteggiamento cinico e avvezzo alle apparenze che lo contraddistingue.

4. A Bigger Splash

Il quarto film della filmografia di Guadagnino è A Bigger Splash (2015), secondo capitolo della sua “trilogia del desiderio“.
Il film, del cui cast prendono parte Dakota Johnson, Tilda Swinton, Matthias Schoenaerts e Ralph Fiennes, è dichiaratamente ispirato al lungometraggio La piscina, del 1969, diretto da Jacques Deray e all’omonimo dipinto di David Hockney.

L’amore che viene descritto in questo lungometraggio è un amore passionale, che si interseca nella relazione duratura ma a quanto pare neanche poi troppo solida, tra Marianne Lane, leggenda del rock costretta a non cantare successivamente ad un’operazione alle corde vocali, e il fidanzato Paul, un giovane fotografo e ex alcolista.
Con l’arrivo di Harry, produttore discografico ed ex di Marianne, sull’isola di Pantelleria, dove i due stanno trascorrendo la loro vacanza, l’equilibrio della coppia sarà messo a repentaglio.

5. Chiamami col tuo nome

Il quinto film della filmografia di Luca Guadagnino è Chiamami col tuo nome (2017).
L’opera, adattamento cinematografico del romanzo Chiamami col tuo nome di André Aciman, è il terzo e ultimo film della “trilogia del desiderio” del regista, che interpreta in questo caso l’amore con una purezza e un’autenticità che non sono ben evidenti nei due film precedenti.
Il dolcissimo quanto sofferto amore tra i due protagonisti ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar.

Si tratta del rapporto tra Elio (Timothée Chalamet), un diciassettenne residente in Italia, e lo studente americano Oliver (Armie Hammer), che trascorrono le vacanze estive nel 1983 in campagna nel nord Italia, nella villa del padre di Elio, un professore di archeologia che ospita ogni anno uno studente straniero.
Il rapporto tra i due si instaura tra passeggiate in bicicletta e feste in paese. E così, con un’autentica naturalezza, l’affetto tra i due prende il sopravvento anche se purtroppo non avrà lunga vita.
Il film, in cui riecheggiano tutte le emozioni più pure, raccontate tramite sinestesie, segna la maturità artistica di Luca Guadagnino.

6. Suspiria

Il sesto e ultimo film realizzato da Luca Guadagnino è Suspiria (2018).
E’ basato sul soggetto dell’omonimo film del 1977 di Dario Argento, di cui Guadagnino non si limita a realizzarne un remake, anzi effettua un vero e proprio omaggio alla “potente emozione” provata quando scoprì il film originale.
Suspiria non risponde al requisito principale che un qualsiasi horror dovrebbe “rispettare”: far spaventare lo spettatore; piuttosto la tensione che delinea ogni scena è molto più intangibile e mediata.
Suzie, la protagonista della vicenda, è una ballerina alla ricerca del successo, che vive in una scuola di danza, che in realtà si rileverà essere un covo di streghe.

About the Author

Federica Feola
Laureanda in scienze della comunicazione, esperta del mondo cinematografico e televisivo in tutte le sue sfaccettature. Amante di serie tv, news e attualità.