Thomas Haden Church, insieme a tanti altri attori dell’universo cinematografico di Spiderman, ritornerà nell’ultima pellicola diretta da John Watts, che prende il nome di Spiderman: No Way Home. L’attore statunitense, che recita il ruolo di Sandman all’interno di Spiderman 3, riprendendo la sua interpretazione anche all’interno dell’ultimo film della Trilogia con Tom Holland, ha avuto modo di parlare, in passato, del suo ruolo e, in particolar modo, di uno sviluppo del film che non è stato particolarmente apprezzato da tutti i fan di Spiderman; che Spiderman 3 sia il film meno riuscito e apprezzato della trilogia di Sam Raimi non è assolutamente in dubbio, tanto che lo stesso regista ha ammesso di aver fatto un vero e proprio errore sia nello sviluppo dei personaggi che nella rappresentazione delle relazioni tra gli stessi. Vale la pena, dunque, ricordare quali furono le dichiarazioni di Thomas Haden Church a proposito del suo ruolo, della regia e della direzione di San Raimi e, soprattutto, dell’inserimento di un terzo villain all’interno del film, Venom, che accompagnò, per l’appunto, sia Uomo Sabbia che Goblin, interpretato, all’interno della pellicola, da James Franco, dopo la morte del primo Goblin interpretato da Willem Dafoe.
Le dichiarazioni di Thomas Haden Church sul ruolo di Sandman
Nel corso di un’intervista del 2018, Thomas Haden Church ha avuto modo di parlare del suo ruolo di Sandman, cercando di analizzare quali furono le cause che hanno comportato un insuccesso del suo personaggio e, in generale, della pellicola, meno apprezzata rispetto a tutte le altre della trilogia diretta da Sam Raimi. L’attore statunitense ha spiegato che, in un primo momento, Uomo Sabbia doveva essere l’antagonista principale di Spiderman all’interno del film ma che, per esigenze di natura narrativa e promozionale, l’attore fu affiancato anche da una realizzazione particolarmente originale di Venom, oltre che dal nuovo Goblin interpretato da James Franco. Tuttavia l’attore statunitense ha ricordato comunque con affetto la sua interpretazione e il suo ruolo, che gli hanno permesso di acquisire una fama mondiale e, allo stesso tempo, di essere proiettato all’interno di un universo cinematografico sicuramente importantissimo.
Queste le sue dichiarazioni a proposito del ruolo di Uomo Sabbia: “Quando mi chiamarono, ero stato acclamato per Sideways e Sam Raimi, Avi Arad, Kevin Feige e Laura Ziskin mi contattarono per parlare, in anticipo, di Spider-Man 3. Mi dissero soltanto svariate idee, non avevo familiarità con quel mondo ma appena mi raccontarono la storia dell’Uomo Sabbia decisi di dire di sì Quando iniziammo a sviluppare Spider-Man 3, l’idea era che l’Uomo Sabbia sarebbe diventato il villain principale della storia. Ma non è finita in quel modo. Perché quando mi presentarono la pellicola, l’Uomo Sabbia e, ovviamente, la trasformazione di James Franco in Goblin, erano gli unici nemici del film e non c’era Venom. La pellicola introduceva il personaggio dell’Avvoltoio all’inizio, ma molto brevemente, e alla fine sarebbe riapparso, credo per prepararlo ad essere il nemico principale in Spider-Man 4. Ma, ovviamente, si sono prese delle strade differenti.“
E ancora, Church ha parlato dell’interpretazione di Venom da parte di Topher Grace, spiegando quanto segue: “Lo studio aveva me, aveva James Franco e sentiva ci fosse bisogno di un villain più moderno. Ed è per questo che è arrivato il Venom di Topher Grace. E, sinceramente, credo che Topher sia fenomenale nel film e che Venom sia un animale veramente spaventoso.”
Le dichiarazioni di Sam Raimi su Spiderman 3
Anche Sam Raimi, così come Thomas Haden Church, non si nasconde certamente nel definire Spiderman 3 un film non riuscito perfettamente; il regista, allo stesso tempo, ha parlato del fallimento della sua pellicola in modo ancor più netto, non risparmiandosi nelle sue dichiarazioni. Il regista ha spiegato quali sono state le cause di un errore di questo tipo: “Con Spider-Man 3 ho scelto la storia sbagliata e l’ho realizzata nel modo sbagliato: è una pellicola che non è venuta fuori molto bene. Ho cercato di farla funzionare, ma non ho creduto veramente in tutti i personaggi, e questa è una cosa che non può più esser nascosta a tutti coloro che hanno amato Spider-Man. Se un regista non ama qualcosa, è sbagliato nei confronti di tutti i fan che sia lui a dirigerlo. Penso che il nostro pensiero sia stato quello di alzare la posta in gioco dopo Spider-Man 2, ed è quello che ci ha fregati. Avrei dovuto continuare semplicemente a seguire i personaggi e le loro relazioni, portandole alla fase successiva, e non alzare la posta in gioco… ma i registi non amano parlare dei loro film brutti”.