Shazam! e Black Adam: il confronto tra i due personaggi (e i film) nell’Universo DC

Shazam! e Black Adam: il confronto tra i due personaggi (e i film) nell'Universo DC

Inizialmente predisposti per essere parte di un unico film, Shazam e Black Adam sono sicuramente i due personaggi che hanno la pesante aspettativa di offrire un futuro al DC Extended Universe; chiusi i capitoli del Flash di Ezra Miller (prima ancora che si aprisse, a seguito di Justice League, per i ben noti accadimenti personali dell’attore) e quello del Batman di Ben Affleck, soppiantato dal piano globale di vicende raccontate da Matt Reeves – ma esterne al DCEU, probabilmente comprensive di un Universo a sé stante -, è stato ferventemente accolto il ritorno sullo schermo di Henry Cavill nei panni di Superman, dopo che l’attore aveva deciso di abbandonare la nave per le ormai celebri problematiche della casa di produzione cinematografica. Zachary Levi da un lato e Dwayne Johnson (anche produttore) dall’altro, dunque, sono sicuramente i due più in vista in un momento storico di transizione: ecco tutto ciò che c’è da sapere sul confronto tra i due personaggi e i film nell’Universo DC.

Il confronto tra Shazam e Black Adam: la resa dei personaggi e la gestione del protagonista

Primo elemento di confronto necessario, tra Shazam e Black Adam, è rappresentato sicuramente dai due personaggi e dalla presentazione degli stessi all’interno del DCEU. Chiaramente, come ci si poteva attendere – anche dalla resa dei fumetti e dallo spirito della narrazione – si tratta di caratteri, tratti personalistici e presentazioni notevolmente differenti, che permettono di evidenziare una differenza che apparirà ancor più marcata nel confronto tra i due personaggi. Lo Shazam di Zachary Levi viene presentato, naturalmente, attraverso una dose di ironia piuttosto marcata: l’eccesso nella rappresentazione dello zelo del personaggio appare, in alcuni punti, francamente stucchevole, e l’idea complessiva che deriva dall’osservazione di Shazam! è che il personaggio abbia soltanto debolmente espresso se stesso.

Per questo motivo, da un lato l’augurio è che alcuni tratti personalistici potranno essere ripresi e ampliati in futuro, dall’altro non manca la consapevolezza che (complice anche l’espediente secondo cui il supereroe è, a tutti gli effetti, un bambino) si cercherà di rendere Shazam un Deadpool in casa DC: un personaggio costantemente fuori dalle righe, sempre eccentrico e pronto a devastare l’impianto simil-serioso della pellicola. Una decisione di questo genere non è necessariamente un male, per quanto sia comunque necessario guardare all’inquadramento complessivo del personaggio all’interno dell’Universo condiviso della DC.

Di contro, Black Adam oppone una rappresentazione più cupa del personaggio: le sue radici affondano nella storia, il trauma familiare vissuto è il contraltare rispetto a quello del suo opposto (Shazam è un orfano, a Black Adam viene ucciso il figlio), funzionando meglio in termini di rappresentazione; Dwayne Johnson, in ogni caso, si presta certamente meno alla sterile gag comica, per quanto un impianto di questo genere non manchi all’interno del nuovo film di Jaume Collet-Serra. A dirla tutta, sulla base di queste contrapposizioni personalistiche, si farebbe fatica ad immaginare – allo stato attuale dei fatti – uno scontro secco tra i due protagonisti: indipendentemente dal possibile futuro di Shazam nel seguito del primo film, la disparità tra i due personaggi resta più che netta, come la narrazione dei fumetti insegna; ben più equilibrato appare, naturalmente, un futuro scontro con Superman.

I due film DC messi a confronto

Appurate le caratteristiche di un confronto tra i due personaggi, si può proseguire attraverso l’evidenziazione di tutto ciò che concerne i due film, distribuiti sicuramente in due momenti storici totalmente differenti per la DC: se Shazam! appare l’avvio di un concetto di ripresa da parte della casa di produzione e distribuzione cinematografica, sulla base di un certo genere di sperimentazione che riguarda sia il personaggio che la sua narrazione, Black Adam è stato distribuito con auspici sicuramente differenti; in primo luogo, il ruolo di Dwayne Johnson, che è tra i produttori del film, appare molto più marcato all’interno della pellicola, sia in quanto a concezione del personaggio, sia per quel che concerne lo sviluppo del film in questione.

In secondo luogo, appare ovvio che Black Adam nasca sulla scia di una concezione completamente differente del prodotto cinematografico, completamente immerso in tutt’altro ambito narrativo e già portatore di quella ventata di novità narrative che investiranno il DC Extended Universe a partire dai prossimi anni. In tal senso, non sorprende che la narrazione di Shazam! sia molto più scarna rispetto a quella del film di Jaume Collet-Serra, soprattutto per quel che concerne gli aspetti più pragmatici della pellicola. Il prodotto di David F. Sandberg si struttura su un modello cinematografico molto adolescenziale nei contenuti: il protagonista della pellicola è poco più di un bambino, che segue il percorso della sua crescita – accidentalmente interessata dall’assunzione di super poteri – attraverso lo scontro generazionale, la ricerca della madre che l’ha abbandonato, l’aiuto costante del suo fratellastro e un mare magnum di battute su bullismo, smutandate e quanto di simile. Il tutto è immerso nel più classico degli scontri con il mid-level villain di turno, che presenta qualche tratto personalistico debolmente interessante, un insieme di poteri neanche troppo importante e che si immagina sia sconfitto alla fine della pellicola.

Con Black Adam il percorso narrativo di scolla da questi aspetti, pur condividendone le basi (le origini e l’evocazione del potere), mantenendo una classica narrazione in tre atti che permette di restituire molto di più allo spettatore, in termini puramente estetici e rappresentativi. Indipendentemente dalla qualità del film, che non appare di sicuro elevatissima, all’interno dello stesso film sono presenti Teth-Adam, la Justice Society, una morale sulla dominazione terroristica straniera neanche troppo costruita e un villain che, seppur atrocemente rappresentato (Sabbac), appare sicuramente interessante per le sue caratteristiche. A margine di ogni altro elemento, infine, spicca il ritorno del Superman di Henry Cavill, che piace a tutti, che fa battere le mani in sala e che dà speranza per il futuro, rappresentato dall’ormai sicuro Man of Steel 2 e dal più che probabile Black Adam v Superman.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.