Euphoria: i 5 film da guardare se ti è piaciuta la serie

Euphoria: i 5 film da guardare se ti è piaciuta la serie

Con l’uscita su Sky Atlantic dell’ultimo episodio della seconda stagione di Euphoria, pluripremiata serie statunitense targata HBO e diretta da Sam Levinson, comincia a sopraggiungere la tipica sensazione di insofferenza che segue la fine di ogni prodotto appassionante. La serie tv, nel corso dei due mesi di trasmissione, si è posizionata al podio delle tendenze attraverso i suoi colpi di scena sorprendenti, coinvolgendo un pubblico vastissimo e dal variegato range di età.

Viene dunque spontaneo l’impulso di provare a colmare il vuoto lasciato dalla conclusione di Euphoria, tracciando una genealogia del teen drama televisivo, che oltre ad esser approdato ampiamente nell’ambito seriale, conta numerosi esempi anche in quello cinematografico. Ecco i 5 film da guardare per tutti coloro che hanno apprezzato Euphoria.

Ritorno dal nulla (1995)

Ritorno dal nulla (The Basketball Diaries) è un film drammatico del 1995, diretto da Scott Kalvert (regista di video musicali), finanziato dalla discografica di Polygram e tratto dal romanzo autobiografico Jim entra nel campo da basket (1978) del poeta e musicista punk Jim Carrol. L’azione, trasferita dagli anni ’60 agli anni ’90, sfrutta l’appeal di un giovane Leonardo Di Caprio per raccontare, attraverso l’espediente narrativo del diario, l’irrequieto percorso di un adolescente in un istituto cattolico che passa dalle partite di basket all’autodistruttiva discesa nei paradisi artificiali dell’eroina.

Trama – Nei sobborghi di New York, cinque amici lasciano la scuola sprofondando in situazioni di cui l’abiezione morale è protagonista. Quando uno di loro si ammala e muore di leucemia, Jim comincia a scrivere i suoi pensieri su un diario. Ma il degrado continua e i ragazzi toccano il fondo, lasciandosi andare completamente alla droga e alla delinquenza. Quando la madre di Jim stanca del dolore e delle bugie caccia il figlio di casa, quest’ultimo inizia a prostituirsi per procurarsi i soldi. L’amico Reggie cerca di aiutarlo a guarire invano, il terzo del gruppo, Pedro, finisce in manette, mentre il quarto, Herbie, viene arrestato per aver ucciso uno spacciatore. Jim, in preda al panico torna a casa, ma la madre non gli apre la porta e chiama la polizia.

Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (1981)

Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (Wir Kinder vom Bahnhof Zoo) è un film drammatico del 1981 diretto da Uli Edel, prodotto da Solaris Mbh Berlino e ispirato alla storia vera di Christiane Vera Felscherinow. La sceneggiatura, tratta dall’omonimo libro, contribuì ad aumentare la fama della storia, rendendo nota al mondo occidentale la piaga della prostituzione e della tossicodipendenza adolescenziale.

Trama – Christiane (interpretata Natja Brunckhorst), una ragazza berlinese, vive con la madre e la sorella in uno squallido quartiere dormitorio, ma sentendosi sempre più sola, cerca di evadere dalla triste realtà che la circonda. La sua amica Kessie la porta al “Sound”, la discoteca più grande d’Europa dove conosce molti coetanei e impara a fumare e assumere l’LSD. Lì s’innamora di Detlev, un ragazzo gentile e premuroso. Quest’ultimo assume eroina e la scoperta anziché allontanare Christiane, la trascina sul fondo. I due gradatamente raggiungono lo stadio della tossicodipendenza e, per procurarsi la droga perdono ogni inibizione e senso morale. Quando riescono quasi a disintossicarsi, in una scena di alta drammaticità, il contatto con gli amici di una volta li fa tornare alle vecchie abitudini. Quando Christiane capisce che il povero Detlev è irrecuperabile, se ne allontana per sempre, facendosi finalmente curare.

Trainspotting (1996)

Diretto da Danny Boyle nel 1996 e tratto dal romanzo omonimo di Irvine Welsh, Trainspotting è stato presentato fuori concorso al 49° Festival di Cannes dello stesso anno. Presto diventato un vero e proprio cult, è stato inserito al decimo posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo dal British Film Institute nel 1999.

Trama – Il film ruota attorno ai flussi di coscienza del protagonista e infatti inizia col monologo del ventenne di Edimburgo, Mark Renton (interpretato da Ewan McGregor), che evidenzia la soddisfazione nell’aver scelto “di non scegliere la vita”, approccio sin da subito molto intimo. Una scelta che porta a non seguire gli schemi e le preoccupazioni convenzionali di un normale individuo, identificando nell’eroina il sale della vita, un’onesta e sincera tossicodipendenza che rappresenta la Gerusalemme celeste in terra. Ma il racconto è anche di stampo borderline e si convive coi pentimenti e i cambi di rotta del protagonista che spasmodicamente decide di redimersi e uscire dalle sue dipendenze con risultati vani. È inoltre impossibile per Mark contare su una cerchia di amici sana e costruttiva: l’allegra brigata non è altro che una comitiva di sbandati eroinomani, fatta eccezione per Begbie, non tossico ma violento, sociopatico e alcolizzato.

Thirteen – 13 anni (2003)

Liberamente ispirato dalla vita di una delle attrici protagoniste, Nikki Reed, dai 12 ai 13 anni, Thirteen è un teen drama americano del 2003 scritto e diretto da Catherine Hardwicke, interpretato da Evan Rachel Wood, Holly Hunter e Nikki Reed stessa. Sebbene abbia ricevuto numerose recensioni favorevoli dalla critica, il film ha generato alcune controversie per la sua descrizione del consumo di droghe, il comportamento sessuale minorile e l’autolesionismo. Nonostante ciò, i riconoscimenti e le candidature agli oscar del cast sono stati numerosi.

Trama – Diario intimo del vuoto consumista e conformista delle nuove generazioni. Alla regista non è stato necessario esasperare vizi e comportamenti, ma riprodurre fedelmente la realtà e l’isterico desiderio di accettazione e promozione sociale nel gruppo. Thirteen, senza moralismi, nella spietata analisi tra bugie e false consolazioni del “girl power” è la cronaca lucida della trasformazione di Tracy, figlia modello da esibire ed ammirare, che vive nell’atmosfera profumata di borotalco e circondata da orsetti di peluche: una volta entrata alla scuola media conosce Evie e per farsi accettare cambia completamente atteggiamento e personalità. Smette di studiare diventando aggressiva e nervosa, incapace di affrontare e risolvere piccole difficoltà. Ma il tracollo vero e proprio comincia quando Tracy inizia ad avere un’ossessione morbosa per l’amica ed inizia ne imita gli atteggiamenti, facendosi piercings di nascosto, fumando spinelli, rubando, bevendo e affacciandosi prematuramente al sesso.

Spring breakers – Una vacanza da sballo (2012)

Film del 2012, diretto da Harmony Korine, ha come interpreti principali James Franco, Selena Gomez, Ashley Benson, Vanessa Hudgens e Rachel Korine e si incentra sullo spring break, la tradizionale settimana di vacanza che gli studenti americani si prendono ad ogni inizio primavera.

TramaBrit, Candy e Cotty, studentesse di un college di provincia, nell’imminenza del nuovo spring break, rapinano un fast food armate di pistole ad acqua per potersi permettere la vacanza dei loro sogni. Messa di fronte al fatto compiuto, Faith, la più salda di principi si lascia convincere e dà il via libera alla partenza per la Florida. La vacanza inizia nel migliore dei modi, ma le protagoniste finiscono ben presto in carcere dopo uno dei tanti festini a base di alcol e droghe. Dopo una sola notte, vengono rimesse in libertà grazie al pagamento della cauzione da parte di un noto criminale del posto. Questi, offre loro protezione e una vita di eccessi, senza chiedere esplicitamente niente in cambio. Faith non è allettata dalla strana piega presa dalle vacanze e trovandosi a disagio, torna a casa. Le altre restano e si lasciano trasportare dal contesto. Dopo diversi scontri tra il protettore delle tre amiche e i rivali, Cotty rimane ferita ad un braccio e nel panico va via. Brit e Candy sugellano l’intesa col criminale, nell’unanime intento di vendetta verso il nemico.

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Stefania D'Aniello
Appassionata di lingue, culture e comunicazione in tutte le sue forme verbali e non.