Gli Oscar 2022 hanno avuto un grave problema con l’ironia (e non solo con Will Smith)

Will Smith schiaffo Oscar 2022

L’immagine è sotto gli occhi di tutti e, pur non immaginando una realtà mediatica all’interno della quale si parla del gesto continuamente e 360 gradi, sarebbe e sarà difficile dimenticarsi – almeno per qualche giorno – di quanto accaduto durante la notte degli Oscar 2022. Will Smith, dopo un’apparente risata coinvolta, decide di alzarsi e fronteggiare un sicuramente opportuno e osceno Chris Rock, reo di aver fatto una battuta sbagliata nei tempi, nei modi, nelle intenzioni e nella violenza perpetrata ai danni di Jada Pinkett Smith. La sfida, però, accolta inizialmente con una risata fragorosa da parte dello stesso Chris Rock, si trasforma in altrettanta violenza e l’attore, poi Premio Oscar come miglior attore protagonista per King Richard, colpisce il comico con uno schiaffo, per poi tornare al suo posto e attaccare – questa volta verbalmente – il conduttore della manifestazione cinematografica, intimandogli di eliminare il nome della propria moglie dalla sua bocca.

E’ una scena che viene vissuta con imbarazzo e raggelo dalla sala, ampiamente dibattuta successivamente e così tanto atipica nella sua forma da sembrare, per molti, addirittura preparata. Qualsiasi sia la natura del tutto, è particolarmente chiaro un corollario a margine di quanto osservato: gli Oscar 2022 hanno avuto un chiaro, palese, problema con l’ironia, e lo scontro Smith-Rock è stato soltanto una delle componenti risultanti. La manifestazione cinematografica ha impostato la serata con l’intento di far ridere con parole, gesti e una controcultura dell’ironia che è apparsa incredibilmente scarsa e, per certi versi, fuori luogo. Si è ben lontani, a offrire una prospettiva globalizzante, da quella satira che Ricky Gervais offrì nei suoi ultimi Golden Globes.

Oscar 2022: dall’eliminazione della diretta per alcune categorie alla mancanza di una regia vincente

Di base una considerazione necessaria, dal momento che la manifestazione cinematografica si alimenta di un senso economico che muove molti interessi e, di conseguenza, tantissime scelte prese: il contesto degli Oscar 2022 è il risultato di una serie di anni in cui, progressivamente, si è andati incontro a grosse difficoltà dal punto di vista economico. I motivi sono molteplici e, in qualsiasi caso, hanno portato ad un lento e inesorabile ridimensionamento della manifestazione cinematografica, che resta ancora il pulpito più importante a cui guardare ogni anno – per quel che concerne premi dispensati, gloria ottenuta e importanza di certi momenti nella propria carriera – ma che, rispetto al passato, ha perso gran parte di quella sacralità che accompagnava la manifestazione stessa.

I motivi sono molteplici, ma l’Academy si è concentrata solo ed esclusivamente su un senso televisivo dell’evento, da rendere sempre più smart e impacchettato perfettamente affinché si potesse fruire in minor tempo della manifestazione in sé. Nonostante le grosse polemiche, gli Oscar 2022 sono stati offerti attraverso l’eliminazione della diretta televisiva per alcuni premi, come quello per migliore colonna sonora o l’Oscar alla carriera per alcuni nomi, ma ciò non ha assolutamente cambiato il senso complessivo dell’evento. Vedere piccole transizioni, offerte di sfuggita, in cui si annunciavano dei vincitori, non ha migliorato l’immagine complessiva della manifestazione cinematografica; il motivo è che quelle difficoltà avvertite non dipendevano da una percezione degli orari, quanto più da una modalità di offerta dell’evento che è diventata sempre più scarna e vuota nel corso degli anni, tanto da rendere l’evento stesso a tratti noioso e grossolano. E’ il sintomo di una regia mancante, scarsa o non abbastanza in grado di offrire e ottenere coinvolgimento da parte dello spettatore: gli Oscar sembrano essere sempre più uno scorrevole pettegolezzo che non ha più magia, non incanta più e, soprattutto, non offre fascino.

I grossi problemi con l’ironia palesati dagli Oscar 2022

Si giunge verso la parte consistente di quanto osservato in occasione della notte degli Oscar 2022. Concentrarsi su quanto accaduto tra Will Smith e Chris Rock è sicuramente giusto, alla luce di tutte le possibilità con cui l’evento in sé può essere affrontato e dibattuto; tuttavia, si è trattato di un atto ennesimo di una condotta che, durante tutta la cerimonia in sé, è stata oggetto di un senso di vuoto generale e dilagante, che molti hanno scambiato per mera noia. Che la si voglia etichettare con la sensazione di imbarazzo, di pesantezza nella conduzione, di scarsità nell’impianto comico o con qualsiasi altra definizione e caratterizzazione, la notte degli Oscar 2022 è stata sicuramente uno spettacolo che, complessivamente, non ha offerto molto. Al di là del fascino dei nomi, tutto nella cerimonia sembra essere andato nel verso sbagliato, a partire dagli intenti che hanno animato la cerimonia stessa.

Il fatto che praticamente tutti i premi (fatta eccezione per la migliore sceneggiatura originale e, in minima parte, per il miglior film) fossero già annunciati e sicuri non ha dato neanche un piccolo senso di suspense agli spettatori, che non hanno avuto neanche la possibilità di impressionarsi per i nomi presenti nell’ambito dell’evento. La manifestazione degli Oscar 2022 è stata condotta in una maniera volutamente frivola, scorrevole e mai attenta, in cui anche i momenti che – sulla carta – avrebbero potuto regalare qualcosa di più incisivo e intenso sono stati lasciati a un senso generale di lassismo che non ha lasciato praticamente nulla allo spettatore. Gran parte della colpa deriva dalla scelta di impostare tutto con una forma di ironia che potesse piacere e provocare la risata facile: dato il tenore della manifestazione dovrebbe offrire, però, il risultato è stato particolarmente scarso e, pur considerando risate che effettivamente ci sono state, tutto è sembrato estremamente imbarazzante.

Si parte dalle tre conduttrici, che hanno regalato siparietti che appaiono vuoti e inconsistenti nella loro forma, per poi arrivare direttamente a Chris Rock, il cui destino appare piuttosto chiaro a posteriori. Nel mezzo, tanti momenti di passivo-aggressività generale in cui l’ironia è sembrata poca cosa, sia in quanto a pensiero, sia per quel che concerne il modo in cui è stata realizzata; basti citare un solo esempio che valga per tutto: alcuni attori, tra cui Timothée Chalamet e Simu Liu, sono stati chiamati per un “controllo tecnico” da realizzare in virtù delle norme Covid. Ci si rende conto, ben presto, che si tratta di un poco simpatico siparietto in cui si gioca con la loro bellezza e il loro aspetto fisico: dovendo essere effettivamente controllati, gli attori si lasciano toccare e dovrebbero raggiungere i camerini per ultimare i sopracitati controlli. Al di là di beceri moralismi che sicuramente non sono parte della tipologia di polemica, ci si rende conto che questa è l’esatta forma con cui il contenuto ironico è stato impostato e realizzato da parte della manifestazione cinematografica. Un’ironia scarsa, sbagliata, assolutamente decontestualizzata e, a tratti, poco efficace anche nel provocare una risata tra i presenti, che si trovano meglio coinvolti nel contesto. Gli Oscar 2022 hanno avuto un problema con l’ironia e, a posteriori, quella satira tanto scandalosa di Ricky Gervais (che aveva fatto ridere soltanto in pochi) è stata molto più efficace e importante, rispetto a uno spettacolo in cui la pochezza ha dominato.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.