Certezze anche agli operatori dell’ippica oltre che a quelli del gioco

giocare ippica

Il mondo dell’ippica italiano è un mondo elegante, di grande prestigio internazionale e che ha fatto conoscere, sino a qualche tempo fa, il nostro Paese per le corse che si è riusciti ad organizzare, per gli esemplari che siamo riusciti a produrre, per il fascino che il contesto degli ippodromi italiani riusciva a trasmettere. Questo tempo, però, continua sempre di più ad “allontanarsi” dalla “reale realtà” in cui l’ippica italiana vive e della quale ogni tanto “ci piace” anche parlare, anche se per poche righe.

L’ippica, e quindi non i casino online, è un grande e sano divertimento che può venire offerto agli appassionati, ma bisognerebbe che questo settore, come quello dei giochi, venisse attenzionato da chi di dovere in modo da rendere il futuro dei suoi operatori un po’ meno incerto e precario posto che gli stessi rappresentano un segmento importante che ci rappresenta anche all’estero, o forse è più esatto dire che “ci rappresentava”.

Anche per questo meraviglioso mondo sono state fatte tante promesse ed assai poche sono state mantenute, quasi che questo settore non sia importante e rappresentativo. Ma solo “il pensare” questo è un errore, posto che gli esemplari che rappresentano il nostro circuito ippico italiano sono tali da farci riempire di orgoglio e ciò dovrebbe essere un argomento che sollecita l’interesse (ed il dovere) di chi ci governa ad intervenire prima che sia troppo tardi.
Esattamente come per il mondo del gioco d’azzardo pubblico anche per il settore ippico sono stati promessi tanti interventi, oltretutto assolutamente indispensabili per consentire il proseguire della vita di alcuni ippodromi, di alcuni allevatori, e di alcune importanti strutture: si è avverato e consolidato ben poco, come ugualmente sta succedendo nel mondo del gioco d’azzardo.
E perché ci si ostina a paragonare questo a quel mondo? Semplicemente perché entrambi, con le debite proporzioni, sono mondi che possono proporre ai cittadini divertimento sano e cultura del divertimento di cui, sempre di più, le grandi metropoli hanno assoluta necessità.

Quindi, cosa si aspetta a riformare anche questo settore così in ambascia? Purtroppo, anche l’anno che si presenta alle porte sembra la copia sbiadita di quello precedente e, certamente, non sarà un anno che parte all’insegna del rinnovamento. Ci si ripresenta con il nuovo anno con le stesse identiche ed insipide proposte di quello appena passato, mentre il settore ippico continua a perdere i suoi pezzi, giorno dopo giorno e la rassegnazione (ma anche lo sdegno) sono ormai sentimenti dilaganti.
Anche in questo settore dei casino online si fa spazio la mediocrità e, sopratutto, la criminalità che “gode” indubbiamente di tutta l’incertezza in cui sia l’ippica che il gioco si dibattono quotidianamente. E poi, relativamente ad eventuali interventi contro la criminalità che serpeggia nell’ippica, non esiste un ente che abbia gli strumenti adeguati a gestire un settore economico né tanto meno uno sport come l’ippica. Chi governa l’ippica continua ad agire “incautamente sul palinsesto al punto da penalizzare a colpi del 10% la raccolta del gioco”. Dopo aver imposto il lunedì senza corse, ora si vuole abbassare il numero delle corse giornaliere.
Ma come farà il settore a rilanciarsi se continua a prendere in giro i proprietari e gli scommettitori? È sempre come il “gatto che si morde la cosa” e sarà assai difficile uscire da questo vortice se non si imporrà una voce forte e positiva. Ma quando?