Kobe Bryant: il ricordo di Black Mamba con “Dear Basketball”, la lettera che ha ottenuto l’Oscar

La morte di Kobe Bryant ha sconvolto e non poco il mondo dello sport e della cronaca, lasciando interdetti e in preda allo sconforto non soltanto i fan del Black Mamba, ma tutti gli amanti del gioco del basket e gli estimatori dello sport in generale. Un giocatore talentuoso, decisivo e straordinario nel campo, un uomo meraviglioso nella vita quotidiana, un padre attento e rispetto delle passioni dei propri figli, un marito in grado di scusarsi pubblicamente e riconquistare l’amore di una donna, Vanessa, pronta al divorzio. Qualunque sia l’accezione con la quale si vuole prendere in considerazione Kobe Bryant, non si possono che utilizzare parole positive, nel rispetto e nel ricordo di un vero e proprio campione che ha lasciato al mondo un’impronta di sè notevole e, allo stesso tempo, determinante. Lo si vuole ricordare attraverso le sue stesse parole, contenute all’interno della splendida lettera “Dear Basketball” da cui è stato ricavato il cortometraggio che ha ottenuto l’Oscar. 

Le parole di Kobe Bryant nella lettera “Dear Basketball”

E’ una lettera dal contenuto sinceramente emozionante, che ha scritto Kobe Bryant in occasione del suo ritiro dal mondo del basket e che, in un’occasione tragica come quella della sua morte, riecheggia attraverso il ricordo che in molti hanno deciso di articolare in modo particolare. In qualche modo in tantissimi, dal basket alla musica, passando per il mondo dello spettacolo, hanno un ricordo con il cestista che ha fatto la storia dei Los Angeles Lakers, e Kobe è entrato nel cuore di tutti, senza alcun dubbio.

Vale la pena, in un momento così particolarmente triste, ricordare Kobe Bryant attraverso le sue stesse parole, contenute nella lettera con cui ha salutato, nel modo più elegante ed emozionante possibile, il mondo del basket giocato:

Caro Basket,
sin dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzettoni di mio papà
e a immaginare canestri decisivi per la vittoria al Great Western Forum,
mi è subito stata chiara una cosa: mi ero innamorato di te.
Un amore così grande che ti ho dato tutto me stesso,
Come un bimbo di sei anni, innamorato, non ho mai visto la luce in fondo al tunnel.
Mi vedevo soltanto correre, e così ho corso. Su e giù per ogni campo, rincorrendo ogni pallone per te. Mi hai chiesto il massimo sforzo, così ti ho dato il mio cuore.
Ho giocato quando ero stanco e affaticato, non perché fossero state le sfide a chiamarmi, ma perché TU mi hai chiamato. Ho fatto qualsiasi cosa per TE, perché così fanno le persone quando qualcuno le fa sentire vive (come hai fatto tu con me).
Hai dato a un bimbo di sei anni il sogno di essere un giocatore dei Lakers e ti amerò sempre per questo. Ma non posso amarti in modo ossessivo per molto tempo ancora. Questa stagione è tutto quel che mi rimane da darti.
Il mio cuore può reggere il peso, anche la mia mente, ma il mio corpo sa che è giunto il momento di salutarci. Ma va bene così.
Sono pronto a lasciarti andare. Volevo che tu lo sapessi,
così potremo assaporare meglio ogni momento che ci rimarrà da gustare insieme.
Le cose belle e quelle brutte. Ci siamo dati l’un l’altro tutto. Ed entrambi sappiamo che, qualsiasi cosa farò, sarò sempre quel bambino con i calzettoni, il cestino della spazzatura nell’angolo e 5 secondi ancora sul cronometro, palla in mano.
5… 4… 3… 2… 1.
Ti amerò sempre.
Tuo Kobe

Il cortometraggio Dear Basketball e l’Oscar per Kobe Bryant

Le lettere scritte da Kobe Bryant per il The Player’s Tribune in occasione del suo ritiro, e pubblicate il 29 novembre del 2015, hanno rappresentato l’occasione per realizzare un cortometraggio d’animazione di grandissimo livello, oltre che di rara bellezza, che è stato premiato con il riconoscimento più ambito nel mondo dello spettacolo, il premio Oscar. Scritto, ovviamente, da Kobe Bryant, il cortometraggio dalla durata di cinque minuti è stato diretto da Glen Keane.

Il cortometraggio è stato presentato per la prima volta il 23 aprile del 2017 al Tribeca Film Festival e ha ottenuto la nomination agli Oscar come migliore cortometraggio d’animazione, che ha portato poi alla prestigiosa vittoria nella categoria. Nello stesso anno, nel 2018, il cortometraggio ha ottenuto anche la vittoria dell’Annie Award e nell’ambito dei Telly Awards. 

La tragica morte di Kobe Bryant

Il 26 gennaio del 2020 ha rappresentato un giorno incredibilmente tragico per il mondo dello sport e non solo, a causa della notizia – inizialmente trapelata attraverso TMZ, poi confermata da autorevoli quotidiani americani – della morte di Kobe Bryant. Il cestista 41enne, che ha fatto la storia dei Los Angeles Lakers, era stato da poche ore superato da LeBron James, nell’ambito della classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi, e si era complimentato con lo statunitense attraverso un Tweet, che rappresenta anche la sua ultima testimonianza via social.

Stando a quanto è trapelato dalle informazioni in merito, il Black Mamba aveva deciso di accompagnare sua figlia Gianna Marie (talento del basket femminile che aveva deciso di seguire la passione del padre) ad una partita in elicottero, quando è avvenuta la tragedia che ha portato a far perdere la vita a tutte le persone che erano a bordo. In tantissimi hanno cercato di ricordare, nel modo migliore possibile, il numero 24 dei Lakers, attraverso immagini, aneddoti, curiosità o semplicemente parole. Kobe Bryant è stato uno dei cestisti più importanti di sempre, che ha cambiato il mondo del basket con un’etica lavorativa e una voglia di rialzarsi dopo ogni sconfitta che hanno caratterizzato – e tutt’oggi caratterizzano – un pilastro dell’NBA, del basket e dello sport.

 

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.