LOL – Chi ride è fuori: le battute e gli sketch comici sono copiati? La risposta di Lillo

LOL - Chi ride è fuori: le battute e gli sketch comici sono copiati? La risposta di Lillo

LOL – Chi ride è fuori rappresenta sicuramente il programma del momento; inserito su Amazon Prime Video in un numero totale di 6 puntate dalla durata di 30 minuti, il programma televisivo ha saputo appassionare migliaia e migliaia di spettatori ottenendo un grandissimo successo. Ovviamente, non tutti hanno apprezzato la materia comica e c’è chi, addirittura, contestato l’originalità del programma televisivo. In effetti, in molti hanno sottolineato che diverse battute, sketch comici o presenze fisiche (basti pensare alla Monnalisa di Elio) siano stati copiati da altre edizioni dello stesso programma, realizzate in altri paesi. A offrire una risposta particolarmente emblematica in tal senso è stato Lillo, uno dei concorrenti del programma televisivo che ha parlato in prima persona spiegando il motivo di diverse scelte.

Il format di LOL – Chi ride è fuori e le altre versioni del programma televisivo

Al fine di prendere in considerazione la natura delle polemiche che riguardano LOL – Chi ride è fuori, non si può prescindere da un’analisi strutturale del programma in questione, che non è originale o derivante totalmente dalla mente di autori italiani. Il programma è ereditato dalla tradizione di Documental, format ideato dal comico Hitoshi Matsumoto. Ciò significa che non esiste una versione soltanto italiana del programma ma che questo è stato proposto, naturalmente, attraverso una chiave tutta nazionale, con attori e comici della propria tradizione. Tuttavia, il format vede molte similitudini nei diversi paesi, come Germania e Australia, dei quali è possibile osservare i programmi presenti su Amazon Prime Video. 

Le accuse ai plagi presenti in LOL – Chi ride è fuori

Per quanto sia chiaro che LOL – Chi ride è fuori non sia un programma tutto italiano, ma un format ereditato da una tradizione comica che ha visto anche altri paesi protagonisti, non a tutti è andata giù la consapevolezza che quelle osservate sono state, molto spesso, battute o atteggiamenti non originali. Chi ha osservato la versione tedesca di LOL ha notato, in prima battuta, un concorrente che – così come Elio – si è presentato vestito da Monnalisa, indossando anch’egli un quadro e basando parte della sua comicità fisica sulle stesse caratteristiche.

E ancora, le barzellette di Lillo e alcuni dei suoi sketch comici sono osservabili nello stesso programma, così come il tubo sonoro che Frank Matano ha utilizzato in diversi momenti dello show televisivo. Tra le voci che si sono distinte sul web nel parlare di questi fenomeni c’è quella di Selvaggia Lucarelli, che ha chiesto spiegazioni in tal senso.

LOL – Chi ride è fuori copia altri programmi televisivi? La risposta di Elio

E’ stato proprio uno dei concorrenti migliori di LOL – Chi ride è fuori a parlare di quanto accaduto all’interno del contesto televisivo. Si tratta di Lillo, che ha appassionato la maggior parte degli spettatori del programma ed è stato definito ovunque come uno dei migliori; il comico e cabarettista ha realizzato numerosi sketch, battute iconiche e motti di spirito che sono presto stati replicati e diffusi ovunque: basti pensare a Posaman, il reiterato sono Lillo! e le sue barzellette recitate sul palco con una naturalezza incredibile.

Eppure, è proprio sul palco che Lillo ha dato vita ad alcuni spettacoli che non sono originali, come sottolineato da diversi utenti nel web. L’attore e umorista ha però difeso la sua posizione, sottolineando che tutto fosse stato dichiarato e conosciuto da parte della stessa trasmissione.

Queste le sue parole, rilasciate al Corriere della Sera, a proposito dello sketch in cui si finge mentalista: “Quel numero non è mio e nemmeno del concorrente tedesco, ma del mago Lioz, come dichiaro anche all’inizio dello sketch, mostrando anche un finto biglietto che mi avrebbe consegnato lui, in quanto suo adepto. Insomma, ho subito dichiarato l’autore. Ad ogni modo, il concetto di Lol è far ridere gli altri, non necessariamente con cose del proprio repertorio.”

E ancora: “Ci sono stati numeri totalmente personali, ovvio. Ma se devi far ridere gli altri usi anche cose che fanno tanto ridere te per primo. Sempre dichiarando la fonte. Anche le barzellette non le ho inventate io. Ma mi facevano ridere. Posaman o la frase “so Lillo” è chiaro che vengono da me, ma è un gioco, una sfida in cui ognuno usa le armi che gli fanno più ridere. Forse se uno si basa sugli sketch estrapolati dalla puntata non sa che avevo citato la mia fonte”

Infine, al termine della sua intervista, Lillo ha avuto modo anche di aggiungere altri elementi particolarmente significativi a proposito della sua esperienza nel programma: “Gli autori ci hanno solo messo in condizione di fare tutto quello che volevamo per far ridere. E quindi, dicendo che volevo fare Posaman, mi hanno fatto trovare il costume. È stato naturale parlare delle cose che avremmo voluto proporre e loro hanno fatto il possibile per assecondarci. Ma sono stati i primi a dirci che non dovevamo fossilizzarci sulla questione che fosse tutto repertorio nostro. Davvero, è un gioco, non una esibizione personale. Io, ad esempio, avrei voluto fare anche le pose di Zoolander, non ci vedo niente di strano.”

 

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.