Sul piano teorico, quando le riprese di un film finiscono, la produzione smantella tutto ciò che rimane nei luoghi in cui la troupe, il cast e la crew hanno lavorato per la realizzazione della pellicola, lasciando tutto com’era prima del loro arrivo. Ovviamente, quest’iter estenuante non viene sempre portato a termine con minuziosità. Più spesso di quanto si pensi, infatti, la produzione tende a smantellare solo parzialmente un set per i motivi più disparati.
Che si tratti di una questione di costi, di tempi o, magari, per creare una vera e propria attrazione turistica per cinefili, alcuni set rimangono sul posto destando la curiosità dei fan. In ogni caso, qualunque sia la ragione di questa scelta, ci sono alcuni elementi dai set di grandi film rimasti nei luoghi in cui sono arrivate le riprese. Si tratta di oggetti davvero bizzarri e, talvolta, di veri e propri elementi iconici provenienti da pellicole cult. In quest’articolo, elenchiamo alcune tra le cose più strane lasciate dai set dei film.
Star Wars: Una nuova speranza
Apriamo la nostra classifica delle cose più strane lasciate dai set dei film con una entry spettacolare. La fattoria di Lars da Star Wars: Una nuova speranza, rimasta in Tunisia dal 1977. Le scene dove il luogo viene inquadrato furono girate in un contesto naturale decisamente avverso. Si tratta delle sequenze ambientate a Tatooine; pianeta desertico per il quale furono costruite diverse strutture nel deserto tunisino durante il periodo di riprese del film. Tra queste, ovviamente, spicca l’iconica fattoria dove Luke Skywalker crebbe.
Dopo che George Lucas ultimò le riprese nel paese, la produzione si spostò a Londra con tutto il necessario, pur lasciando la fattoria completamente intatta. La struttura, oggi, verte in condizioni legittimamente pessime. Visibilmente deteriorata, la fattoria servì a Lucas per girare le scene prequel ambientate a Tatooine in L’attacco dei cloni del 2002. La troupe procedette, dunque, a restaurare la costruzione. Ancora una volta, questa rimase in loco e, da allora, è oggetto di visite occasionali dei fan.
The Abyss
The Abyss è una delle opere più evocative del leggendario James Cameron. Il manifesto dello sci-fi vanta una serie di ambientazioni straordinarie. Tra queste, quelle della piattaforma trivellatrice sottomarina. Le scene principali del film vennero girate nella Cherokee Nuclear Power Plant, una centrale rimasta incompleta e convertita in uno studio cinematografico. Il luogo ospitò due set: uno più piccolo dedicato alle miniature, e uno allagato con 7.5 milioni di galloni d’acqua per riempire uno spazio particolarmente ampio dove avrebbe preso posto la piattaforma.
Dopo aver girato in quella sala, il cast doveva sottoporsi ad una procedura di decompressione. Sebbene la centrale fosse stata convertita in uno studio a disposizione della Fox, la casa di produzione ha deciso di non impiegarlo più dopo il film di Cameron, lasciando il set immacolato per quasi vent’anni. Pare, infatti, che per smantellare Deep Core i costi fossero veramente eccessivi. I fan hanno visitato spesso il sito, postando foto interessanti della struttura della piattaforma che, in ogni caso, è stata demolita solo nel 2007. Ad oggi, comunque, la Cherokee Nuclear Power Plant continua a vertere in uno stato di abbandono totale.
Redwood
La prossima entry nella nostra classifica delle cose più strane lasciate dai set dei film è, sicuramente, la più agghiacciante. In pochi avranno sentito parlare dell’horror low budget del 2017 Redwood. Ciò nonostante, quanto lasciato dal set della pellicola dopo aver smantellato le riprese, è entrato direttamente negli annali della storia del cinema. Redwood fu girato in Polonia e presenta alcune scene memorabili eseguite all’interno di un mausoleo, al cospetto di una statua dalle sembianze demoniache. La scultura fu piazzata all’interno del mausoleo specificatamente per le riprese. Ciò nonostante, alla fine delle riprese, la troupe finì per lasciarla lì. Essendo il luogo pubblico, purtroppo l’opera è stata oggetto di numerosi atti di vandalismo, prima di essere definitivamente distrutta. È davvero un peccato pensando al fatto che, in fin dei conti, Redwood sia un ottimo film e, la statua, si sposasse perfettamente con il luogo in cui era stata posta.
Le colline hanno gli occhi (2006)
Il remake del 2006 de Le Colline hanno gli occhi diretto da Alexandre Aja è ambientato in Messico. Ciò nonostante, le riprese del film avvennero in Marocco, nella provincia di Ouarzazate, per essere precisi. Nella prima parte della pellicola, i protagonisti si fermano ad una stazione di servizio con diner annesso nel bel mezzo del nulla. La scena serve ad aprire la trama del film. Sia la stazione di servizio che il ristorante sembrano posti reali nel film, magari messi a disposizione dai proprietari per le riprese.
In realtà, i due luoghi fanno parte di un set e, quindi, sono finti. Quando le riprese del film finirono, però, la troupe non smantellò né il diner né la stazione. Oggi, il luogo è uguale a com’era nelle riprese del 2006, con tanto di auto arrugginite all’esterno e piatti da portata nel diner. Sembrerebbe che molti turisti, passando per la zona, pensino che si tratti di una vera zona ristoro; rimanendo sorpresi, poi, nello scoprire che sia tutto finto.