Le scene cancellate più costose nella storia del cinema

Girare un blockbuster è un processo sempre difficile. Anche nel migliore dei casi, a prescindere dall’efficienza della produzione, le cose non vanno secondo i piani e, in fase di editing, si finisce per tagliare numerose scene, reputandole non valide nel contesto. Le ragioni di questa scelta possono essere le più disparate. Magari gli attori non hanno trovato la giusta chimica per la performance o forse la sequenza non avrebbe rispettato le preferenze del pubblico o, magari, era ispirata ad eventi reali con troppi riferimenti, forzando i registi a modificare le dinamiche della pellicola. Al di là delle motivazioni, ogni volta che una scena viene girata, il processo comporta un dispendio economico non indifferente che, in fase di scarto, viene praticamente gettato via, insieme alle energie che la troupe ed il cast avevano investito in essa. Sono diversi gli esempi di pellicole di grande successo che hanno rinunciato a scene dal valore inestimabile in fase di montaggio. In questa classifica, vi presentiamo alcune tra le scene cancellate più costose nella storia del cinema.

Die Hard 2 – product placement

Apriamo la nostra top con una entry particolarmente bizzarra. Prima che le riprese per Die Hard 2 iniziassero, la Fox chiuse un contratto con Black & Decker per un product placement all’interno della pellicola. La pubblicità avrebbe dovuto mostrare il trapano senza fili Univolt, con un cachet percepito dalla produzione di 20.000 dollari. La scena in questione avrebbe mostrato il personaggio di Bruce Willis intento ad utilizzare l’attrezzo per rimuovere una presa d’aria in aeroporto e, in seguito, Black & Decker avrebbe preparato una campagna pubblicitaria per sostenere la pellicola. Nonostante la sequenza sia stata girata, il regista Renny Harlin decise di tagliarla, destando il disappunto della compagnia a soli tre giorni dal rilascio della pellicola. Ovviamente, le conseguenze sul piano legale furono aspre per Fox. L’azienda richiese, infatti, 150.000 dollari in danni.

Ghostbusters – il ballo di Chris Hemsworth

Si è parlato molto di quanto fallimentare il reboot di Ghostbusters di Paul Feig del 2016 sia stato. Il budget stanziato per la pellicola ha raggiunto la cifra colossale di 144 milioni di dollari, somma largamente più ampia di quelle investite per le altre pellicole del franchising. Stando a quanto dichiarato da Dan Aykroyd, Feig si rifiutò di girare le scene aggiuntive suggerite in corso d’opera, a causa dei costi che dei re-shoot avrebbero comportato. C’è, però, una sequenza in particolare, tra le più costose in assoluto, girata durante le riprese principali e che, alla fine, fu scartata. Si tratta della scena in cui il personaggio di Chris Hemsworth balla un boogie a Times Square sulle note del classico dei Bee Gees You Should Be Dancing. La complessa coreografia eseguita dall’attore coinvolse dozzine di persone e raggiunse un costo di circa 2 milioni di dollari. Feig tagliò, poi, la scena poiché, a detta sua, avrebbe rallentato il ritmo del film.

X-Men: Giorni di un futuro passato – Rogue

Giorni di un futuro passato è una pellicola frammentaria. La narrazione del film presenta una serie di vuoti, in grado di ledere profondamente allo sviluppo e al senso stesso della trama. Bryan Singer provò in ogni modo a racchiudere in 131 minuti un arco narrativo capace di mostrare le varie fasi dell’ingresso dei nuovi X-Men in sostituzione dei veterani. Il problema più grande per il regista fu la presenza di Rogue, personaggio interpretato da Anna Paquin che appare nella pellicola per pochi secondi in epilogo. In realtà, Paquin trascorse 5 giorni per le riprese di una sequenza più elaborata nella quale, dopo essere evasa, rimpiazza la Kitty Pride di Ellen Page. Singer sentì che la scena fosse estranea al contesto e, di conseguenza, la eliminò in montaggio. Le stime affermano che il costo della singola sequenza si sia aggirato intorno ai 5 milioni di dollari. Le sequenze tagliate furono, in ogni caso, inserite nel Rogue Cut del film in versione home video.

Superman Returns – opening originale

Bryan Singer colpisce ancora. Quanto accaduto per Superman Returns fa sembrare la Rouge scene di Giorni di un futuro passato qualcosa di poco conto. Nel film, Singer girò, inizialmente, una scena d’apertura completamente diversa, nella quale Superman esplora le macerie di Krypton in maniera profondamente assorta. Nonostante la sequenza sia stata girata con una CGI di qualità elevatissima, con un costo di circa 10 milioni di dollari per soli 6 minuti di durata, fu tagliata in ultimo, soprattutto poiché, a detta del cineasta, sarebbe risultata fuori contesto rispetto alla natura dinamica della pellicola. La scena, però, si presenta interessante, solenne e, sicuramente, impegnata, decisamente in linea con i parametri qualitativi dettati dall’elevato budget investito nel film 233 milioni di dollari. In ogni caso, Superman Returns si rivelò un rovinoso flop al botteghino, non arrivando a superare i 400 milioni di dollari d’incasso in tutto il mondo. La pellicola è l’esempio lampante di quanto un budget particolarmente elevato possa, talvolta, rivelarsi deleterio per la qualità del risultato finale.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.