La Regina degli Scacchi, le dichiarazioni del campione del mondo Magnus Carlsen: “E’ poco realistica perchè…”

La regina degli scacchi: quanto c'è di vero nella miniserie? Tutte le analogie e le inesattezze con la realtà, errori e analogie

Non c’è dubbio che La regina degli Scacchi sia, ormai, un vero e proprio successo televisivo, nonché uno dei prodotti di punta della piattaforma di streaming Netflix, che ha deciso di puntare particolarmente sulla miniserie in 7 puntate che vede, nel ruolo di protagonista, Anya Taylor-Joy, che interpreta il ruolo della giovane e orfana scacchista Beth Harmon, di cui si parla all’interno dell’omonimo romanzo scritto da Walter Tevis. La regina degli Scacchi è un prodotto che è riuscito ad appassionare anche coloro che non amano il gioco degli scacchi, in virtù della sua carica emotiva e, soprattutto, delle sue componenti e caratteristiche. Intervistato a Chess24, l’attuale campione del mondo degli Scacchi, il danese Magnus Carlsen, ha avuto modo di commentare la miniserie televisiva, elogiandola per particolari aspetti ma criticando, allo stesso tempo, alcune realtà che risultano essere poco realistiche. Allo stesso tempo, il campione del mondo si è detto particolarmente soddisfatto della miniserie televisiva, a cui ha assegnato un voto di 5 su 6. Ecco quali sono state le parole in questione.

Le dichiarazioni di Magnus Carlsen, campione del mondo di scacchi, su La Regina degli Scacchi

Magnus Carlsen risulta essere uno scacchista piuttosto atipico per i suoi comportamenti e, soprattutto, per la continua disponibilità che lo anima. Il campione del mondo danese, in effetti, è sempre pronto a concedere interviste, dichiarazioni e, in alcuni casi, anche momenti di riflessione, dopo aver duellato con i propri avversari, che vogliono ritornare su alcune mosse in particolare o su alcuni procedimenti che li hanno portati all’esito definitivo della partita. Non solo, dal momento che il campione del mondo è, ormai, stabile anche sulle diverse piattaforme di streaming, rapportandosi ai propri fan e giocando a scacchi contro gli stessi, oltre che contro grandi maestri e campioni di diverso livello. Di recente, il danese ha avuto modo di rilasciare una dichiarazione a Chess24, che gli ha chiesto, ovviamente, che cosa ne pensasse della miniserie televisiva La regina degli Scacchi, che ha certamente fatto tornare la voglia di giocare a scacchi a numerose persone e, soprattutto, è stata in grado di appassionare numerosi spettatori, anche se non amanti del gioco degli scacchi.

Il danese ha elogiato particolarmente la miniserie stessa, trovando la particolarmente interessante e degna di nota. Il voto dato dallo stesso è stato di 5 su 6, per alcuni dettagli che ha trovato irrealistici e che, per questo motivo, ha criticato, per quanto abbia sottolineato in più occasioni di aver apprezzato particolarmente il prodotto televisivo. Queste sono state le tue parole in questione: “Darei un 5 su 6. Gli avrei dato il voto pieno ma ho trovato poco probabile che tutti i bambini scacchisti cercavano di farsi adottare, perché negli scacchi vuol dire perdere 10 partite di fila e nessuno lo vorrebbe mai. Scherzi a parte, l’ho trovata molto piacevole. Le riprese erano fantastiche e hanno rappresentato bene gli scacchi“.

E ancora: “L’ho trovata solo poco realistica. Non penso che dopo 6 anni senza giocare una partita in un orfanotrofio, diventi subito così bravo da diventare uno dei migliori giocatori in pochi anni. È un’ottima storia, ma l’ho trovata poco realistica. Detto questo, la considero generalmente molto interessante“.

L’elogio di Stephen King a La regina degli Scacchi

Anche Stephen King, che di finzione letteraria e cinematografica se ne intende, ha avuto modo di elogiare il prodotto televisivo de La regina degli Scacchi. Il re dell’orrore, in effetti, ha elogiato particolarmente la miniserie televisiva, consigliando la a tutti coloro che vogliono vedere un prodotto alternativo, che vede la firma del regista e sceneggiatore Scott Frank; allo stesso tempo, inoltre, Stephen King ha offerto anche una panoramica piuttosto interessante, su un prodotto realizzato dallo stesso sceneggiatore nel 2017, presente su Netflix e passato, rispetto a La regina degli Scacchi, più in sordina. Si tratta di Goodless, una miniserie western ambientata in un’epoca certamente differente e che merita di essere osservata per le sue caratteristiche.

Quelle che seguono sono le parole di Stephen King: “Avete visto La Regina degli scacchi?. Un’altra serie limitata di Scott Frank, Goodless, è altrettanto bella (su Netflix). E come bonus, chi vado a trovare se non Kim Coates, il mio vecchio amico di Sons of Anarchy.”

Anya Taylor-Joy: “Non sono abbastanza bella per il cinema”

Hanno fatto particolarmente discutere le dichiarazioni di Anya Taylor-Joy, la protagonista di La regina degli Scacchi che interpreta Beth Harmon, la quale si è detta essere non abbastanza bella per il cinema, a causa di un volto certamente non canonico ma che, allo stesso tempo, non può certamente mettere in discussione il concetto di bellezza che la riguarda.

L’attrice, comunque, è rimasta convinta e ferma nelle sue posizioni, e ha dichiarato di aver avuto un attacco di panico per l’interpretazione di Emma, credendo di essere la prima attrice brutta ad interpretarla. Queste le sue parole: “Non mi sono mai considerata bella e credo che non lo farò mai. Non penso di essere abbastanza bella da recitare in un film. Sembra patetico dirlo, e il mio ragazzo mi ha avvertito che potrei sembrare una stronza se lo dico, ma penso di avere un aspetto strano”.

 

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.