I migliori film del 2021

Migliori film 2021, E' stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino

Il 2021 ha offerto molto, in termini di cinematografia, attraverso un insieme di titoli di grandissimo valore che hanno saputo risollevare una tendenza che il Coronavirus aveva sicuramente abbattuto. Attraverso un anno di questo genere, caratterizzato da uscite di grandissimo valore e da titoli che hanno animato la folla, l’industria cinematografica ha potuto sicuramente sorridere; tra incassi stratosferici, successi al botteghino, critiche particolarmente positive e – possibili – candidature agli Oscar del 2022, che per molti titoli rappresenterebbero il giusto premio per un successo sperato, sono tanti gli elementi che fanno parlare di quelli che possono essere definiti i migliori film del 2021. Chiaramente, nel dare un giudizio di questo genere non ci si può che affidare ad una definizione soggettiva che influenza la scelta: ecco quali sono i migliori film del 2021, che hanno saputo connotare l’anno nel migliore dei modi sul grande schermo.

E’ stata la mano di Dio (Paolo Sorrentino)

Il primo tra i migliori film del 2021 che meritano di essere citati porta la firma di un regista italiano, forse il più rappresentativo negli ultimi anni. I capolavori di Paolo Sorrentino, dato soprattutto il grande sodalizio con Toni Servillo, sono conosciuti in tutto il mondo e, soprattutto, con La grande bellezza hanno visto anche il riconoscimento più importante per chi fa cinema: il Premio Oscar, nel caso del film in questione destinato al lavoro cinematografico migliore tra i film stranieri. Con E’ stata la mano di Dio Paolo Sorrentino realizza un’importantissima summa della sua cinematografia, dei suoi schemi estetici e della sua trattazione, mai soltanto narrativa.

Film altamente polemizzato e divisivo (tra chi l’ha definito un grande capolavoro e chi, invece, una noia mortale), l’ultimo lavoro cinematografico del regista italiano è un insieme di meraviglie estetiche che raramente possono essere osservate sul grande schermo. Gli italiani possono concretamente sperare a proposito del film che, nonostante un insieme di titoli di grande lavori realizzati nel 2021, sembra essere avanti nelle gerarchie per quel che concerne l’Oscar al miglior film straniero, che vedrebbe Paolo Sorrentino in un olimpo della cinematografia che francamente gli appartiene. Sul film ci sarebbe da dire molto, soprattutto per quel che concerne la fotografia meraviglia di un prodotto inarrivabile.

The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun (Wes Anderson)

A proposito di estetica, non si può parlare dei migliori film del 2021 senza considerare uno dei lavori più importanti di sempre nella cinematografia di Wes Anderson. Il cinema è particolarmente divisivo per sua natura e, anche con questo capolavoro, ci si è ritrovati di fronte ad un giudizio duplice: da un lato chi ha amato una cultura estetica e fotografica presentata sullo schermo con grande maestria, dall’altro chi ha trovato il film particolarmente lento e, a tratti, pesante. In ogni caso, con The French Dispatch, ci si ritrova di fronte a un lavoro straordinario, che ha pochi pari nella storia del cinema e che affonda le sue radici nella tradizione cinematografica di un secolo addietro: si intercettano tratti del cinema muto, dei grandi lavori francesi e, soprattutto, delle magistrali regie del neorealismo italiano.

Il film in questione vanta un cast di primo livello, in un anno cinematografico in cui i super cast hanno sicuramente caratterizzato la tendenza più perseguita da registi e addetti ai lavori; nel film, chi per sezioni narrative, chi per pochi secondi, recitano: Benicio del Toro, Frances McDormand, Jeffrey Wright, Adrien Brody, Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Saoirse Ronan, Léa Seydoux, Owen Wilson, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Bill Murray, Elisabeth Moss, Willem Dafoe, Edward Norton, Christoph Waltz e Anjelica Huston. Difficile scegliere tra gli episodi presenti all’interno del film, per quanto tutto sia parte di una cornice meravigliosa che va goduta per le sue caratterizzazioni.

A proposito del film e della scelta del bianco e nero, il regista Wes Anderson ha dichiarato: «Il mio primo film, un cortometraggio, era in bianco e nero, dunque quell’estetica mi è sempre piaciuta. Di recente ho fatto una chiacchierata con un regista che ha girato una ventina di film, tutti in bianco e nero e in formato 4:3. Per lui è l’unica scelta possibile: dice che è un modo per “semplificare” l’immagine e per garantire sempre una sorta di bellezza. Non è la mia posizione sul tema: anche in The French Dispatch, in cui ho usato principalmente il bianco e nero, passo spesso al colore e cambio continuamente formato. Ma in certi momenti la scelta del bianco e nero è stata obbligata: per il personaggio di Benicio del Toro avevo in mente Michel Simon, un attore francese che non ho mai visto a colori, ma solo in film in bianco e nero. Quindi non potevo immaginarlo diversamente. E poi il bianco e nero ti porta a riflettere molto di più sulla luce. Ho lavorato molto con il mio direttore della fotografia: con il bianco e nero bisogna studiare ogni volta la luce giusta perché, per esempio, un oggetto risalti nell’inquadratura. Mi ha dato grande gioia poter utilizzare tutte queste tecniche diverse, lavorare in modo ancora più stretto con il direttore della fotografia, lo scenografo…».

Spiderman: No Way Home (Jon Watts)

Se per i precedenti lavori cinematografici si è utilizzato l’accezione di migliore nel definire grandi capolavori di regia, di estetica e di fotografia, con Spiderman: No Way Home la concezione assume un valore differente, definito dal grandissimo successo del lavoro cinematografico e dalla capacità di dare un punto a una trilogia che ha appassionati milioni di spettatori in tutto il mondo. Indipendentemente dal proprio gusto personale e dalla tipologia di film che si osservano, di solito, nella propria quotidianità, l’ultimo prodotto cinematografico della trilogia con Tom Holland merita di essere guardato per delle fattezze e delle determinazioni che non possono essere assolutamente ignorate, oltre che per un senso di completezza di una storia che nel Marvel Cinematic Universe ha saputo coinvolgere personaggi di più universi narrativi.

Anche nel caso del film diretto da Jon Watts ci si ritrova di fronte ad un supercast, definito – sostanzialmente – dalla presenza degli attori dell’MCU, oltre che da gran parte degli attori dei differenti universi narrativi di Spiderman, osservati nel corso degli anni; la grande sorpresa nel ritrovarsi di fronte ai villain dei film di Sam Raimi e Marc Webb è stata seconda a quella per i tre Spiderman contemporaneamente presenti sul grande schermo: si parla, ovviamente, di quelli di Tom Holland, Tobey Maguire ed Andrew Garfield. Il cast del film vanta i nomi di: Zendaya, Benedict Cumberbatch, Jacob Batalon, Jon Favreau, Jamie Foxx, Willem Dafoe, Alfred Molina, Benedict Wong, Tony Revolori, Marisa Tomei, Andrew Garfield e Tobey Maguire.

Dune (Denis Villeneuve)

Particolarmente atteso per una serie di motivi e di elementi, Dune di Denis Villeneuve ha sicuramente posto in essere una frattura importante nel 2021 cinematografico, rappresentato da un insieme di capolavori e successi sul grande schermo che meritano menzione e considerazione. La materia era particolarmente difficile, soprattutto perchè definita da una mole di lavori sicuramente corposa e complessa; allo stesso tempo, i tentativi realizzati nel cercare di dare un adattamento cinematografico notevole al ciclo di romanzi di Frank Herbert sono molteplici, per quanto fallimentari. Di sicuro, una delle grandi macchie nella carriera di David Lynch è stata proprio quella di un film che, per un insieme di motivi legati soprattutto alla produzione del lavoro, non è stato emblematico come quello del regista canadese, già noto per i suoi lavori come Blade Runner 2049.

Nello sci-fi dominato dalla presenza di Timothée Chalamet, gli elementi adattati dalla prima metà del primo romanzo di Frank Herbert sono notevoli e, soprattutto, perfettamente congeniati: l’attore statunitense, con origini francesi, rende perfettamente nel suo ruolo e, allo stesso tempo, si può parlare di una narrazione portata avanti in modo magistrale, per quanto – anche in questo caso – spesso bollata di lentezza. In ogni caso, complice anche la colonna sonora perfetta di Hans Zimmer, nel guardare il lavoro cinematografico in questione non si avrà difficoltà a siglare un patto narrativo con il film, che permetterà di immergersi totalmente nella pellicola e nelle sue narrazioni, fino a risultarne completamente catturati e affascinati.

Don’t Look Up (Adam McKay)

Si chiude, per quel che concerne i migliori film del 2021, con l’ultimo film distribuito – cronologicamente parlando – e reso noto agli spettatori. Il film in questione, pubblicato direttamente su Netflix alla fine del 2021, possiede tutti gli elementi che hanno permesso di definire capolavori i film precedentemente citati: cast stellare, narrazione fuori dagli schemi, sagace ironia e, allo stesso tempo, uno sguardo alla realtà che permette al film di funzionare sia come disaster movie, sia come critica al genere cinematografico in questione. Le aspettative per un film del genere erano alte, soprattutto data la presenza di attori di grandissimo livello e, allo stesso tempo, di nomi che non si è soliti notare in ogni film con budget elevato: Leonardo DiCaprio, ad esempio, fonda il suo grandissimo successo anche su un meccanismo di selezione ottimale dei film in cui lavorare.

Il cast, anche in questo caso, è meritevole di menzione:

  • Leonardo DiCaprio: dott. Randall Mindy
  • Jennifer Lawrence: dott.ssa Kate Dibiasky
  • Rob Morgan: dott. Clayton “Teddy” Oglethorpe
  • Meryl Streep: presidente Janie Orlean
  • Jonah Hill: Jason Orlean
  • Cate Blanchett: Brie Evantee
  • Tyler Perry: Jack Bremmer
  • Mark Rylance: Peter Isherwell
  • Timothée Chalamet: Yule
  • Ron Perlman: colonnello Ben Drask
  • Ariana Grande: Riley Bina
  • Scott Mescudi: DJ Chello
  • Melanie Lynskey: June
  • Michael Chiklis: Dan Pawketty
  • Himesh Patel: Phil
  • Paul Guilfoyle: generale Themes
  • Tomer Sisley: Adul Grelio

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.