I migliori prodotti streaming del 2022

La classifica dei migliori prodotti audiovisivi in streaming del 2022

Giunti a fine 2022, è il momento di fare i bilanci su quanto visto quest’anno. I prodotti audiovisivi distribuiti in sala e in streaming sono giunti numerosi in Italia, tra le varie piattaforme quali Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video: dunque, ecco la classifica dei migliori prodotti streaming del 2022.

10) Barbarian (Disney+)

Un horror che, nonostante i problemi da rilegare alla sottotrama degli esseri umani fuori pericoli, e dunque esterni alle mura domestica che celano il sinistro segreto, c’è un sincero obiettivo da luna park dietro Barbarian. Il divertimento incomincia da principio, quando è Bill Skarsgaard a sembrare il villain del film, il solito maschio che trae giovamento da una situazione paradossale con una donna; eppure col passare dei minuti si scorge una certa inquietudine dovuta non tanto ai personaggi in campo, anche se l’attore che ha interpretato It il pagliaccio resta da brividi, letteralmente e non metaforicamente. Ciò è dovuto alla scoperta di un passaggio segreto in una delle camere dall’appartamento fittato, e la scoperta di tale luogo da parte dei protagonisti diventa occasione di claustrofobia intensa, tanto da aumentare il ritmo cardiaco dello spettatore.

9) Guardiani della Galassia: Holiday Special (Disney+)

Il Natale in casa Marvel ha finalmente un volto, e non poteva non essere quello amabile dei Guardiani della Galassia di James Gunn, tra i personaggi più adorati di tutto l’Universo Condiviso. Oltre ad essere diretto con ritmo incalzante, come al solito il regista ci inserisce una comicità decisamente sopra le righe anche e soprattutto narrativamente dato che l’obiettivo di Drax e Mantis è quello di rapire Kevin Bacon (davvero lui) per portarlo su un altro pianeta come regalo per Peter Quill. Lo stesso Star Lord è il motore d’azione del mediometraggio, siccome viene raccontata la discussione avuta con suo padre adottivo Yondu quando era solo un ragazzino: ne deriva una riflessione sui sentimenti benevoli della festività terrestre, qui portata in tutta la Galassia per umanizzare i personaggi alieni. Oltre la comicità, Gunn si conferma un grande sceneggiatore anche per le sensazioni e la caratterizzazione generate nei suoi personaggi.

8) Knives Out – Glass Onion (Netflix)

Glass Onion è il seguito diretto di Cena con delitto, e segue i misteri risolti dal detective dall’accento particolare Benoit Blanc, interpretato con dedizione da un delizioso Daniel Craig. Qui, rispetto al capitolo precedente, l’artificio è più macchinoso e giocoso, perdendo un po’ di brio nei dialoghi pungenti presenti in Cena con Delitto, esplicativi per ritrarre un quadro sociale americano di questi ultimi anni. Anche Glass Onion porta avanti questo aspetto, ma come appena scritto, è più artificioso e meno elaborato: mancano gli omaggi al cinema classico, alla tradizione, incorporando soltanto gli elementi tipicamente postmoderni. Il cast è diretto brillantemente di Rian Johnson, che conferma comunque di essere un regista da seguire, dalla visione estremamente interessante oltre che originale; originalità che ha meglio espresso nel capitolo precedente di questi gialli da risolvere, ma che comunque riesce a divertire ed intrattenere nella lunga durata di 2 ore e 20.

7) Argentina, 1985 (Amazon Prime Video)

Presentato in concorso a Venezia 79, il film di Santiago Mitre è un ottimo modo di utilizzare la potenza del cinema per raccontare storie realmente accadute, con una sceneggiatura volta alla comicità perfettamente inserita per offrire attimi di leggerezza al cospetto di un impianto tipicamente drammatico, su una storia umana atroce. La formazione degli avvocati, degli uomini di legge che devono arrivare a processo contro il presidente Jorge Rafael Videla ed i capi della giunta militare che hanno governato il paese dal 1976 al 1983. Il tema dei Desaparecidos viene affrontato con maturità, con tatto e qualità sul piano attoriale, nonché di scrittura.

6) Apollo 10 e mezzo (Netflix)

Film d’animazione che è finito nella classifica del meglio dell’anno girato con questa tecnica. Apollo 10 e mezzo è soprattutto un gran film che si serve sapientemente dell’animazione per dare un senso onirico e di ricordo sfumato alle immagini, siccome lo spettatore si trova nella mente di Richard Linklater, regista del film e il cui protagonista non è altro che il suo alter ego. Il viaggio nella sua coscienza che volentieri ripensa agli anni dell’infanzia dove l’autore ha desiderato essere un astronauta noto per l’allunaggio, all’epoca obiettivo primario degli Stati Uniti e non solo. La guerra del Vietnam e il periodo degli anni ’60 dove venivano prodotti e distribuiti numerosi film di fantascienza per essere al passo con la realtà, sono una bellissima dichiarazioni d’amore nei confronti della settima arte in quanto specchio della società. La voce fuori campo è deliziosa, come se si trattasse di un vero e proprio documentario.

5) Wendell & Wild (Netflix)

Ancora Netflix, ancora animazione, ed il ritorno di Henry Selick. Wendell & Wild, lavoro a cui ha partecipato anche l’estro di Jordan Peele, presenta una dualità con mondi opposti: quello grigio dei vivi, divorati dal capitalismo e dallo sfruttamento edile e personale, e quello dei morti, colorati e creativo, dove persino una crema per capelli ha effetti miracolosi. Infatti, questa magica sostanza riesce a riportare in vita i deceduti, ed è un meccanismo narrativo semplice quanto efficace per rappresentare il profilo conservatore di una fetta di popolazione americana, capeggiata da Donald Trump, qui sbeffeggiato e addirittura incorporato in un villain di colore, quale il signor Klaxon. La comicità e i momenti horror innalzano la qualità del film, animato pregevolmente. Si racconta l’alienazione, la formazione (coming of age) e lo sfruttamento tramite il personaggio di Kat, la giovane protagonista orfana.

4) The Tragedy of Macbeth (AppleTV+)

Denzel Washington e Frances McDormand sfoggiano due interpretazioni mastodontiche, dirette con maestria da Joel Coen con produzione A24 ed AppleTV, distribuito direttamente sull’omonima piattaforma. Il 4:3 come formato video e il bianco e nero perfettamente suggestivo, si elevano dall’accezione di esercizio di stile per dare una sensazione di claustrofobia, di ingabbiamento dovuto ad un destino ineluttabile che cancellerà ogni colorazione, ogni sfumatura, dalla vita dei personaggi. Una storia riproposta numerose volte, anche da maestri del cinema e con profondo ingegno (vedasi Orson Welles), eppure Joel Coen riesce nell’impresa di rendere perfettamente lo spirito a tratti gotico, da storia di fantasmi, trasposto in Trono di sangue di Kurosawa, nonché la luce espressionista a tagliare l’anima e la razionalità, come a suo tempo fece Welles. Un film incredibile, dove il cinema è inebriante.

3) Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere (Amazon Prime Video)

Gli 8 episodi di Gli Anelli del Potere dimostrano la capacità di dialogo tra l’arte: cinema e televisione si fondono in un progetto unico, finanziato come mai nessun altro prodotto, e visivamente ne raccoglie i frutti. La serie andrà avanti nonostante non sia stata adorata dal pubblico, perché c’è un quadro editoriale ben preciso, un’idea di base che deve essere trasposta al meglio. Per fortuna è stata data la fortuna di conoscere un’attrice in stato di grazia durante gli episodi, un raro esempio di genuina bravura saldata dall’espressività totale e corporale di Morfydd Clark, nella serie Galadriel. Il campo semantico di luci e ombre, bene e male, è simboleggiato dalla fotografia e dai discorsi riportati dai personaggi in relazione tra di loro. Il taglio cinematografico lo si vede dallo studio che c’è dietro nella presentazione di queste tematiche, in aggiunta al rispetto della natura, già presente nella trilogia di Jackson. Impressionanti gli effetti visivi, e molto spesso il montaggio delle storie parallele riesce a dare una fluidità alle immagini tali da ritmare con arguzia il racconto.

2) Pinocchio di Guillermo del Toro (Netflix)

Il Pinocchio di del Toro oltre ad essere il film d’animazione dell’anno, è uno dei migliori prodotti per la sua incredibile capacità di attingere da un romanzo di oltre 100 anni che ha già visto diverse trasposizioni di grandi registi in passato (un po’ come il discorso Macbeth); poi arriva l’autore messicano e lo sposa perfettamente alla sua estetica e alla sua poetica, sin dall’entrata in scena del burattino, molto gotica. L’elaborazione del lutto e l’accettazione del diverso trovano uno sfondo sociale nel periodo storico del fascismo in Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso la commedia di chapliniana memoria si svuota di significa l’idealismo dell’obbedienza e l’ideologia stessa della dittatura, che qui ha tramutato il Paese dei Balocchi in un campo di formazione per giovani e patrioti soldati. Film che semina queste preziose informazioni nell’estetica e nei dialoghi, con una stop-motion gradevole, soprattutto nel finale in mare aperto e nello stomaco del mostro acquatico. Del Toro stabilisce il valore della vita in base alla morte, e soprattutto all’amore, soprattutto genitoriale.

1) Esterno Notte (Rai Fiction)

Il maestro italiano Marco Bellocchio ha già ricevuto un premio per questo incredibile lavoro che ha portato prima a Cannes, poi al cinema e infine in televisione. La serialità si fonde con il cinema autoriale di Bellocchio, che per parlare del rapimento di Aldo Moro ritrae la situazione sociale di tutto il paese, con un modo di fare cinico ma allo stesso tempo d’ampio respiro e intrattenimento dovuto anche lo sdegno indotto allo spettatore nei confronti di personaggi o azioni subdoli, egoisti, che se ne infischiano del bene comune per far fronte ai loro personalissimi scopi. Bellocchio è avanti anni luce, e ad 83 anni realizza una serie Tv disponibile su RaiPlay, divisa in 6 episodi con tanto di cambi di prospettiva, utile a vivisezionare la storia italiana attraverso gli occhi di più persone, generando una profonda riflessione sull’immagine stessa.

About the Author

Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.